Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La catena di Partenope

Posted by on Mar 26, 2017

La catena di Partenope

Un thriller magico che viene dal passato

di Bruno Pezone

 

Napoli.

Qualcuno si nasconde dietro la familiare maschera di Pulcinella e dispensa morte. Morte senza un senso apparente, Morte che avvicina per caso, Morte che viene dal passato.

Una maschera che cela un volto, ma che non cade. Appare improvvisamente dalle tenebre e, altrettanto improvvisamente, vi fa ritorno. Nessuno riesce a strapparla dal viso della persona che la indossa. Chiunque ci provi è già morto.

Una donna, bellissima e seducente, con lo sguardo profondo quanto il tempo, domina sugli eventi. Opportunamente presente quando compare il pericolo, suggeritore indispensabile per evitare il peggio, sembra vegliare, attenta, sulla città.

Un avvocato che, suo malgrado, si trova protagonista degli eventi. Per caso?

In questa strana odissea, misteriosamente, il passato ed il presente si ritrovano legati come anelli di un’invisibile catena.

Il tempo si ripropone e ripropone eterne scadenze.

Passato e presente, mito e storia: anelli di una catena indistruttibile. Non si sfugge al proprio passato, non si può non vivere il presente. Ognuno ha un significato, ogni cosa esiste con un perché.

Luci ed ombre, mistero e chiarezza, mito e storia si fondono in un attimo simbolico.

Non è soltanto il caso a determinare gli avvenimenti di questa storia: ognuno è, perché è stato; ogni cosa avviene, perché era predestinata.

Napoli, essa stessa, bellissima e seducente, fa da sfondo alla sua Storia.

Napoli, in equilibrio precario sul leggendario uovo, è in pericolo, ma pare non accorgersene. Sembra addormentata nella sua bellezza e sulle sue miserie.

Napoli, esoterica e misteriosa, viene rappresentata in una quarta dimensione: un mondo parallelo dal quale ritorna il passato, appena percettibile.

Su Napoli, ammaliatrice, vola il fantasma di una Sirena.

Parthenope l’ha generata e la proteggerà sempre.

Annamaria Nazzaro

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.