La mia Terra
La mia Terra è Napoli, e la mia Terra è la Campania… La mia terra è il Sud… La mia Terra è l’ex Regno delle due Sicilie…
La mia lingua è l’Italiano,… La mia lingua è il Napoletano, lingua oggi patrimonio dell’Unesco, ieri lingua ufficialmente parlata in tutte le Corti europee.
La mia Terra oggi è mortificata e violentata in primis dall’ignoranza, di quelli che l’hanno ridotta a deposito di veleni, senza pensare che il veleno uccide tutti, anche i loro figli… e poi da quelli che hanno distrutto le sue industrie e le sue vocazioni naturali per assoggettarla ad un sistema che non le apparteneva, azzerando così la possibilità di lavoro nei suoi confini, ed annientando così di fatto il senso della propria coscienza e senso di identità…, e ancora, da quelli che le hanno incollato addosso i panni di un eterno giullare di corte, divertente e sciocco al tempo stesso…, La mia Terra non è solo pizza, mandolino e pianti in diretta, La mia Terra non ha mai inventato fazzolettate ai matrimoni…, e non si riproduce quotidianamente nelle voci sguaiate di una musica che non riesce più a rappresentare un popolo, perché ahimè oggi non c’è più il popolo (forse…), d’altronde se da un Sanremo spaventoso nella sua inconsistenza crassa, nutrita dai rituali di una borghesia stanca, i cui esponenti si ergono a contemporanei demiurghi delle mode e dei saperi, si parla della mia Terra solo per offenderla e denigrarla, di cosa parliamo?
E cosa dire degli illuminati, di quelli “ che sanno parla’ pulito”, che si perdono in difese di canzoni musicalmente banali solo perché cantate da un conterraneo, e dall’altra parte cosa dire invece degli sciocchi servi del sistema, giullari televisivi, e radiofonici che lo deridono senza ragione offendendo la sua terra d’origine, ancora…
Baudelaire in una poesia immaginava la morte sotto forma di carogna ad un passo da noi, la Morte, quella della coscienza, è arrivata nelle nostre case, non vicino ma dentro…
Basta…
Basta con lo spreco dei soldi pubblici per programmi spazzatura, mentre un panettiere muore suicida/assassinato, ed ahimè non è un ossimoro, per una multa di duemila euri per essersi avvalso dell’aiuto della moglie, multa/gabella datagli da chi burocraticamente, e pedissequamente, ha eseguito quanto previsto dalla legge… storia purtroppo replicata altrove, storia di tutti i giorni…
Intanto siamo a carnevale… i riti del carnevale celebrano una follia valvola di sfogo sociale, oggi la follia è compagna del nostro quotidiano, Carnevale è morto tanto tempo fa…
Basta…
Marina Lembro