Bene hanno fatto Irene Bertoglio e Giovanni Lissandrini a richiamare l’attenzione, proprio dalle pagine di questo sito, intorno alla necessità di recuperare, finchè siamo ancora in tempo, la nostra memoria storica, le nostre tradizioni, in una parola, la nostra cultura: qual comune sentire che ci lega indissolubilmente a chi ci ha preceduto e che può darci ancora forza, fiducia e indicazioni per il futuro.
Read MoreIl mito del nazionalismo in Italia non è frutto della farina del nostro sacco. Abituati ad essere il centro del mondo civile e religioso, gli italiani fino a quando Napoleone non ha esportato sulle baionette la parola d’ordine dell’unità nazionale non si erano accorti di aver bisogno, per essere grandi, di inventare un risorgimento nazionale. Nazionalismo in Italia?
Read MoreLa rivoluzione francese da cui nasce lo stato moderno, è il mito dei nazionalisti e se una volta era il punto di riferimento della borghesia conservatrice, dopo il crollo del muro di Berlino lo è diventato anche per gli ex comunisti che nel giro di poche ore, ascoltare Achille Occhetto alla svolta della Bolognina, da rivoluzione della borghesia e dei capitalisti che si contrapponeva a quella del “popolo” rappresentata dalla rivoluzione di ottobre, divenne anche il loro punto di riferimento storico a cui ispirarsi. Prima di questo matrimonio tra due opposti l’unica cosa che univa queste due forme rivoluzionarie, apparentemente lontane tra loro ma nella sostanza due facce della stessa medaglia, era il silenzio che ammantava il saccheggio che Napoleone che i giacobini francesci fecero in Italia dell’immenso patrimonio artistico e culturale per rimpinguare le esauste casse del neonato Stato Francese dissanguato da dieci anni di saccheggi perpretati dai rivoluzionari e per far nascere nuovi musei nazionali sopreattutto a Parigi. Alla fine del periodo napoleonico una parte di questo immenso patrimonio immateriale tornò nel “bel paese” ma un’altra, cospicua, rimase in Francia che oggi si possono ammirare nel Louvre, il museo più importante dei giacobini dai forti simbolismi massonici. Per parlarci di queste vicende è venuto a trovarci dal Piemonte il giovane ricercatore Giorgio Enrico Cavallo, molto apprezzato nella puntata dedicata alle insorgenze piemontesi, che ha scritto un saggio sul tema e che ce ne parlerà venerdi 23 dicembre alle 21 promettendoci di farci un bel regalo di Natale. Per ascoltare cosa ci dice basta cliccare di seguito
Read MoreI busti dei Doria a Palazzo Ducale
Sulla gradinata del Palazzo Ducale di Piazza Giacomo Matteotti si notano due piedistalli privi di statue.
Uno di essi sostenne per quasi tre secoli il monumento di Andrea Doria, l’altro quello del nipote Giannetto eretto nel 1602.