Già in una serie di note precedenti abbiamo cercato di prendere sul serio l’invito di Benedetto XVI a ricordare nel 2010 “l’anno di Leone XIII” (1810-1903), di cui ricorre il bicentenario della nascita, rileggendo i suoi testi fondamentali. Nell’elenco delle sue nove encicliche fondamentali (ne scrisse ben 86) proposto dallo stesso Leone XIII nell’enciclica Pervenuti all’anno vigesimoquinto del 1902 figura la Humanum Genus, a tutt’oggi il più ampio testo del Magistero cattolico sulla massoneria.
Quanti padri della patria ha l’Italia?tanti, troppi forse, tra cui c’è un personaggio poco ricordato anche da i libri scolastici se non per le sua frasi ad effetto come la più famosa “fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani”, non è certo l’abbia pronunciata lui, e che invece è stato fondamentale per le genesi del paese chiamato Italia che secondo il mio modesto parere, bisogna mettere al fianco di Cavour e parlo di Massimo D’Azeglioda Torino. Un borghese membro del movimento dei cattolici liberali che sposò la figlia di Manzoni, e fratello del gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio, influenzò Papa Leone XIII nella stesura dell’enciclicaRerum novarum sulla condizione dei lavoratori e che era con lui in forte dissenso, che da pittore e amante della vita decise all’improvviso, convito dal settario “Filippo”, a intercedere su Carlo Alberto di Savoiae su i suoi successori, affinchè si adoperasse per fare l’Italia Unita e poichè fu avvicinato in un periodo della sua vita in cui si sentiva molto annoiato e ad un passo dalla depressione, accettò. Geniali le sue rassicurazioni ai settari carbonari che poco si fidavano del pavidoCarlo Alberto“Non ci si può fidare di un ladro quando si vuole convertirlo alla giusta morale ma se lo inviti a spartire il bottino si”, come la lucida riflessione “il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore e bisogna cangiare atti e principi. Bisogna sapere dai Napolitani un’altra volta per tutto se ci vogliono, sì o no” e di cosa pensasse di Mazzini cioè un terrorista. Di tutto questo ne parleremo con la Prof.ssa Elena Bianchini Braglia, che spesso ci ha omaggiato della sua presenza, venerdi 8 marzo alle ore 21 e per vederla basta cliccare di seguito
Nei Vangeli (1) si narra che, per cogliere in fallo Gesù, alcuni farisei gli posero questa subdola domanda: «Maestro… ci è lecito o no pagare il tributo a Cesare?», ma Egli, evitando il trabocchetto tesogli, fornì loro questa meravigliosa risposta: «Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio».
Nell’immagine di copertina la celebre immagine di San Giovanni Bosco del pittore Mario Caffaro Rore e il ritratto Vittorio Emanuele II Re d’Italia eseguito da Andrea Bestighi nel 1860
“Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Gesù Cristo dal Vangelo di Matteo (16, 18)