Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

L’anno di Leone XIII. “Humanum Genus”: una grande enciclica contro la massoneria

Posted by on Mag 9, 2019

L’anno di Leone XIII. “Humanum Genus”: una grande enciclica contro la massoneria

Già in una serie di note precedenti abbiamo cercato di prendere sul serio l’invito di Benedetto XVI a ricordare nel 2010 “l’anno di Leone XIII” (1810-1903), di cui ricorre il bicentenario della nascita, rileggendo i suoi testi fondamentali. Nell’elenco delle sue nove encicliche fondamentali (ne scrisse ben 86) proposto dallo stesso Leone XIII nell’enciclica Pervenuti all’anno vigesimoquinto del 1902 figura la Humanum Genus, a tutt’oggi il più ampio testo del Magistero cattolico sulla massoneria.

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“La noia di Massimo D’Azeglio per fare l’Italia” ne parliamo con Elena Bianchini Braglia

Posted by on Mar 7, 2024

“La noia di Massimo D’Azeglio per fare l’Italia” ne parliamo con Elena Bianchini Braglia

Quanti padri della patria ha l’Italia?tanti, troppi forse, tra cui c’è un personaggio poco ricordato anche da i libri scolastici se non per le sua frasi ad effetto come la più famosa “fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani”, non è certo l’abbia pronunciata lui, e che invece è stato fondamentale per le genesi del paese chiamato Italia che secondo il mio modesto parere, bisogna mettere al fianco di Cavour e parlo di Massimo D’Azeglio da Torino. Un borghese membro del movimento dei cattolici liberali che sposò la figlia di Manzoni, e fratello del gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio, influenzò Papa Leone XIII nella stesura dell’enciclica Rerum novarum sulla condizione dei lavoratori e che era con lui in forte dissenso, che da pittore e amante della vita decise all’improvviso, convito dal settario “Filippo”, a intercedere su Carlo Alberto di Savoia e su i suoi successori, affinchè si adoperasse per fare l’Italia Unita e poichè fu avvicinato in un periodo della sua vita in cui si sentiva molto annoiato e ad un passo dalla depressione, accettò. Geniali le sue rassicurazioni ai settari carbonari che poco si fidavano del pavido Carlo Alberto “Non ci si può fidare di un ladro quando si vuole convertirlo alla giusta morale ma se lo inviti a spartire il bottino si”, come la lucida riflessione “il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore e bisogna cangiare atti e principi. Bisogna sapere dai Napolitani un’altra volta per tutto se ci vogliono, sì o no” e di cosa pensasse di Mazzini cioè un terrorista. Di tutto questo ne parleremo con la Prof.ssa Elena Bianchini Braglia, che spesso ci ha omaggiato della sua presenza, venerdi 8 marzo alle ore 21 e per vederla basta cliccare di seguito

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Dio e Cesare, la religione cristiana e i Borbone

Posted by on Feb 24, 2024

Dio e Cesare, la religione cristiana e i Borbone

Nei Vangeli (1) si narra che, per cogliere in fallo Gesù, alcuni farisei gli posero questa subdola domanda: «Maestro… ci è lecito o no pagare il tributo a Cesare?», ma Egli, evitando il trabocchetto tesogli, fornì loro questa meravigliosa risposta: «Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». 

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