Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La Vecchia Ramiera Borbonica riapre a San Potito Ultra con Carlo Faiello

Posted by on Apr 29, 2019

La Vecchia Ramiera Borbonica riapre a San Potito Ultra con Carlo Faiello

Mercoledì 1 Maggio l’antica Ramiera, in occasione del concerto di Carlo Faiello, risorgerà dalle ceneri di un passato glorioso. Dopo i lavori di recupero della struttura l’opificio ottocentesco ritornerà agli splendori di un tempo.

La storia della Ramiera affonda le radici in un passato lontano e per capire la sua storia bisogna passare in rassegna ben due secoli di storia, fino a giungere al 1830. L’opificio nacque intorno a quella data.

La struttura nel diciannovesimo secolo era uno dei principali centri di lavorazione del metallo del Regno delle Due Sicilie tanto da essere una delle sei ‘ferriere di Stato’ che rifornivano di ferro l’esercito Borbonico.

Carlo Faiello & Orchestra Santa Chiara:

Vittorio Cataldi_Fisarmonica / Fulvio Gombos_Contrabbasso

Francesco Paolo Manna e Gianluca Mercurio_Percussioni /

Pasquale Nocerino Violino.

Con la partecipazione di Fiorenza Calogero

riferimenti geografici

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SAN GIORGIO A CREMANO: UN BUSTO ED UNA PIAZZA DEDICATI A RE CARLO DI BORBONE

Posted by on Apr 10, 2019

SAN GIORGIO A CREMANO: UN BUSTO ED UNA PIAZZA DEDICATI A RE CARLO DI BORBONE

A San Giorgio a Cremano, importante centro del napoletano,  l’11 novembre scorso, l’amministrazione comunale con in testa il sindaco Giorgio Zinno e l’assessore, Pietro De Martino (Urbanistica e Patrimonio), propose di cambiare l’odonimo della piazza principale della città da Vittorio Emanuele II di Savoia Carignano, a Carlo di Borbone, capostipite della dinastia che regnò su Napoli e Sicilia per 127 anni dal 1734 al 1861.

La decisione venne poi favorevolmente accolta e approvata sia dalla Prefettura di Napoli che dalla Soprintendenza Archeologica e dalla Società Napoletana di Storia Patria, a riprova di quanto ancora oggi la figura di Re Carlo riesca ad essere unificante delle diverse sensibilità storiche.

Un riconoscimento al sovrano illuminato per le innumerevoli opere realizzate, nel Meridione e in particolare a Napoli e nell’area vesuviana“, spiega il Sindaco Zinno. La proposta – prosegue – è dell’assessore alla Toponomastica, Pietro De Martino ed è frutto di un percorso realizzato anche grazie alla Commissione Toponomastica locale e alla Scuola Massaia con il dirigente Enzo De Rosa, che ha compiuto uno studio sull’argomento presentato durante un convegno pubblico su Carlo di Borbone che ricevette il consenso unanime dei partecipanti”.

L’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie apprezzando non poco la felice scelta ha deciso di offrire un busto raffigurante il sovrano. L’opera, realizzata dall’artista napoletano Guglielmo Muoio, guglielmomuoio.it arsneapolitana.it fornitore della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie, verrà collocata nella sede del Comune di San Giorgio a Cremano ed inaugurato assieme alla piazza  Sabato 13 aprile p.v., con inizio alle ore 10,00.

Accolta dal Sindaco e dalla cittadinanza, sarà proprio SAR la Principessa Béatrice di Borbone delle Due Sicilie, sorella del Capo della Real Casa, il Duca di Castro, e Gran Prefetto del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, a scoprire il busto e ad inaugurare la piazza che porterà il nome del Suo grande Avo. 

Ad accompagnare la Principessa, la Marchesa Federica de Gregorio Cattaneo dei Principi di Sant’Elia,Delegato per Napoli e Campania del prestigioso Ordine insieme con alcuni cavalieri. 

Non è nuovo il Comune a queste belle iniziative: grazie anche alla sensibilità dell’arch. Aldo Vella, che ricoprì l’incarico di primo cittadino, San Giorgio,  ha una piazza dedicata all’indimenticabile Massimo Troisi ed una via che ricorda gli operai di Pietrarsa trucidati da i  “fratelli” bersaglieri (quegli stessi “fratelli bersaglieri” che mostrarono uguale amorevole cura agli abitanti di Pontelandolfo e Casalduni).

fonte https://istitutoduesicilie.blogspot.com/2019/04/san-giorgio-cremano-un-busto-ed-una.html


il busto donato dall’Istituto, quasi terminato, ancora nella bottega dell’autore

Gugliemo Muoio al lavoro nel suo negozio in via de’ Tribunali

Piazza Carlo di Borbone, in fondo l’edificio che ospita il Comune e dove verrà collocato il busto
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Lettera del Contrammiraglio Carlo Pellion di Persano a Camillo Benso Conte di Cavour

Posted by on Gen 31, 2019

Lettera del Contrammiraglio Carlo Pellion di Persano a Camillo Benso Conte di Cavour

«Napoli, 21 agosto 1860 …


le mando i rapporti che ho avuti dal “C. Alberto„ e dal “V…. Emanuele„ sullo sbarco del Generale Garibaldi. Ho approvato la condotta del C.te Albini, non quella del cav Mantica. Pazienza! Ora è fatta, ed il “Torino„ pare perduto. Partono in questo punto le fregate napoletane la “Borbone„ ad elica, e la “Partenope„ a vela, chiamate nel faro dal capo Divisione Le..ro comandante in quelle acque.
Qui si va avanti ma con che fatica lo so io. Gelosie, suscettibilità da ogni parte, che occorre vincere in ogni momento.
Il Marchese di Villamarina è troppo arrendevole, e qui fa mestieri guidare e non farsi guidare.
Nunziante vorrebbe sbancare i più influenti del Ministero, ed io vorrei unione, perché tutti influenti. Mi conduco con molta arte, almeno mi sembra di farlo.
Il fatto sta che Nunziante è nelle mie mani ed ha più confidenza in me che non in altri. Siamo negli scogli, Eccellenza, ma spero uscirne a bene.
Valiamoci del Conte di Siracusa che è pienamente alla causa italiana. Non perdiamo l’occasione, Eccellenza, che più adatta non si potrebbe avere.
Mettendo il Conte di Siracusa alla testa del movimento si appiana ogni cosa. Ognuno entra al suo posto e rimangono tolte le rivalità di supremazia e ciò che è più si salva l’apparenza dell’onor militare alla truppa, quindi quasi certezza del loro pronunciamento e sottomissione a V. Emanuele Re d’Italia.
Il Conte di Siracusa qual primo atto della sua Reggenza proclamerebbe lo Statuto piemontese, inalbererebbe la bandiera allo stemma di Savoia, farebbe giuramento di sudditanza e fedeltà a Re V. Emanuele, e chiamerebbe ogni autorità a fare altrettanto.
Non mancherebbe quindi a noi che muoversi per la grand’annessione, e correrei per imbarcare V. Emanuele e condurlo al possesso de’nuovi stati. Cammino col pensiero, non è vero, Eccellenza? Ma è il mio sogno, faccia Dio che si avveri, e morirò contento.
Le unisco la lettera che il Conte di Siracusa intenderebbe mandare al Re appena venuto il momento favorevole, ed il suo proclama al popolo.
Voglia V.E. rispondere per telegrafo se si approvano, onde poter eseguire. Ho pregato S.A.R. di comunicare ogni cosa al M.se di Villamarina e lo ha fatto, per modo che il Ministro è soddisfatto nel suo amor proprio; nulla sapendo egli del telegramma di V.E. a cotale riguardo.
Pregherei V.E. di complimentare il M.se di Villamarina sul proposito siccome tutto venisse per opera sua. È necessario il farlo. In quanto a me non trascuro affatto i riguardi che son dovuti a ciascuno di questi signori, così mi trovo bene con ognuno di loro nel mentre che sanno che so tenermi al mio posto nel momento del bisogno.
Ho fatto pagare 2 mila ducati napoletani al Signor Devincenzi, e 4 mila al B.ne Nisco. Non mi dilungo in altri particolari perché gli verranno comunicati dalle varie persone che le scrivono e formano parte della riunione presieduta dal marchese di Villamarina …di Persano
P.S. Essendo, Eccellenza, della più grande urgenza il non ritardare la comunicazione delle lettere del Conte di Siracusa, per la debita approvazione o non approvazione delle medesime spedisco a V.E. il mio aiutante di campo, facendolo partire sull’ “Ichnusa„ al quale do ordine di volgere per Genova senza ritardo di sorta.
Ho ricevute le due lettere di V.E. in data 17 corrente. Le sono riconoscente della fiducia e dell’autorizzazione che mi ha dato per le spese straordinarie …
di Persano». “destro

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