VINCENZO GIANNONE RISPONDE A VITTORIO FELTRI
Insigne dottor Feltri, nel 1861 ci avete costretto con la forza e la farsa di un plebiscito a far parte dell’Italia Unita, ma chi ve lo aveva chiesto?
Quando la Lombardia era già unita al Piemonte, avete portato la rivoluzione in casa nostra e invaso le nostre terre sventolando la bandiera tricolore della pseudo libertà e fratellanza. Avete distrutto la nostra economia e ridotto il nostro paese a una colonia. Voi ignorate che al Nord la maggioranza dei lavoratori sono meridionali, e spero che se lo ricordino nei prossimi giorni. Ignorate che il Sud è il vostro salvadanaio, da cui attingono ogni giorno le vostre banche e assicurazioni; ignorate che le vostre industrie vendono i loro prodotti agli “affricani” del Sud; e se smettessimo di comprarli… che cosa accadrebbe alla vantata economia lombarda? Anche i vostri leader politici sfruttano il Sud per raccogliere voti a vantaggio dei loro partiti, come Salvini, Renzi e Berlusconi. Di che vi lamentate, dunque? Dovremmo essere noi a chiedere un referendum per riprenderci la nostra libertà e autonomia, e le ricordo che i Napoletani e i Calabresi, per non parlare dei Siciliani, hanno più palle in testa, per usare usare il suo lessico, dei Lombardi e Veneti. Avete costretto il Regno delle Due Sicilie a sposare il Nord 150 anni fa, e ora chiedete la separazione. Volentieri ve la concediamo ma ci dovete passare gli alimenti, e pagare i danni morali ed economici dall’Unità ad oggi, altro che bamboccioni delle nostre famiglie!
Cordiali saluti
Vincenzo Giannone