Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Gli anni e le formule dei plebisciti

Posted by on Apr 25, 2024

Gli anni e le formule dei plebisciti

L’appello al popolo attraverso il plebiscito ebbe in Italia il suo banco di prova nei momenti più cruciali dell’unificazione nazionale. Dopo quello avvenuto nel 1848 a Milano durante la prima guerra d’indipendenza per l’annessione al Piemonte, il primo plebiscito si svolse l’11 e il 12 marzo 1860 in Toscana, negli ex ducati di Parma e Modena e nei territori pontifici di Bologna e di Romagna. La formula della domanda rivolta all’elettore era la seguente:

Annessione alla monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II oppure regno separato?

Il secondo plebiscito avvenne il 21 ottobre 1860 nell’ex Regno delle Due Sicilie con il seguente quesito:

Il popolo vuole un’Itala una e indivisibile con Vittorio Emanuele II re costituzionale e i suoi legittimi discendenti?

Altri due plebisciti si tennero il 4 e il 5 novembre 1860 nelle Marche e nell’Umbria con la seguente domanda:

Volete far parte della monarchia costituzionale del re Vittorio Emanuele II?

Il 21 e il 22 ottobre 1866 si ebbe quindi il plebiscito nel Veneto e a Mantova. La formula era:

Dichiariamo la nostra unione col Regno d’Italia sotto il governo monarchico costituzionale del re Vittorio Emanuele II e dei suoi successori

Infine, il 2 ottobre 1970, dopo la presa di Roma, con la stessa formula usata per il Veneto, si celebrò nel Lazio il plebiscito per l’annessione alla monarchia italiana.

fonte

http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Documenti/Pebliscito.htm#gli

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25 Aprile, giornata sempre più sbiadita

Posted by on Apr 24, 2024

25 Aprile, giornata sempre più sbiadita

Siamo al 25 aprile data importante e una delle quattro feste nazionali che sta sempre più diventando una festa che ricordano e sentono in pochi, gli ex comunisti che pensano di rivendicare a se i meriti della lotta partigiana mentre gli altri hanno vissuto ai margini la tragedia della seconda guerra mondiale. Per fortuna anche per queste vicende il revisionismo storico sta facendo un lavoro importante, non nel negare quanto è accaduto ma facendo emergere tante altri fatti che sono state omessi, le foibe, la feroce guerra civile vissuta nella nebbiosa padania, il mistero della borsa e della morte di mussolini, i tanti che nel dopoguerra nonostante non avessero mai imbracciato un fucile hanno preso la tessera di partigiano, la morte di tanti compagni che rifugiati in russia durante il fascismo sono stati eliminati perché indesiderati a stalin con il silenzio di dirigenti del pci, solo per fare degli esempi.

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Anarchia e reazione dopo il Plebiscito

Posted by on Apr 24, 2024

Anarchia e reazione dopo il Plebiscito

Mentre si manipolava il Plebiscito in Napoli e in altri luoghi, parecchie province del Reame erano in completa anarchia e reazione. Il de Virgili governatore di Teramo schiccherava proclami alla turca contro i reazionarii: in uno di que’ proclami conchiudeva: “I villani presi con le armi alle mani saranno considerati reazionari e puniti con rito sommario (cioè fucilati)”.

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IL BRIGANTAGGIO NELLE DISCUSSIONI PARLAMENTARI (dal 20.11.1861 al 6.8.1863)

Posted by on Apr 24, 2024

IL BRIGANTAGGIO NELLE DISCUSSIONI PARLAMENTARI (dal 20.11.1861 al 6.8.1863)

[…] Interessante contributo per intendere la posizione assunta dopo l’Unita dalla classe dirigente e dai governi della Destra in particolare, le Relazioni della Commissione di Inchiesta sul brigantaggio (1) non trovano riscontro nella prima pubblicistica e nella più recente storiografia sul brigantaggio postunitariocui un notevolissimo contributo hanno apportato le ricerche di Franco Molfese (2) ………….

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IL PLEBISCITO dei Legittimisti

Posted by on Apr 23, 2024

IL PLEBISCITO dei Legittimisti

A’ 21 ottobre seguì il plebiscito, a mo’ di Franza, con suffragio universale, fuorché ne’ luoghi tenuti dal Re. Ciò dopo decretata l’annessione, con carceri piene de’ più considerati personaggi del Reame, con la potestà stretta nella setta, con dittatorio governo, con cinquantamila garibaldini, e migliaia di onnipotenti camorristi sparsi per ogni parte; ciò quando Vittorio, re da proclamarsi, stava con altri cinquantamila soldati sardi di guarnigione entro Napoli; con la guerra fervente, col terrore universale, tra il sangue e le persecuzioni.

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