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Amico Della Religione 4 settembre 1861

Posted by on Apr 10, 2019

Amico Della Religione 4 settembre 1861

Riceviamo un importante documento; è la protesta dell’emigrazione napoletana in Francia contro le audaci e menzognere asserzioni del manifesto di M. Ricasoli.

Questo pezzo, redatto con un tono di dignità e di moderazione molto importante nella bocca di esiliati, contrasta nobilmente con le violenze ed i furori piemontesi.

Gli emigrati napoletani si stupiscono a buondiritto che il ministro di Victor-Emanuele osa contestare ogni carattere politico alla resistenza ostinata che tiene in scacco
l’esercito piemontese; ed essi non comprendono che egli si ostina a vedere solamente dei briganti nelle file dei Napoletani che si oppongono all’annessione Sarda, quando l’emigrazione e l’esilio popolano Roma, la Francia, la Germania, la Svizzera, la Spagna di tutte le grandi famiglie del Reame.

Ricordano che non sono solamente per le armi che i Napoletani protestano contro il dominio straniero, ma per un’astensione significativa che li tiene lontani di ogni partecipazione al governo attuale del loro paese.

Non è notevole, difatti che il Piemonte non abbia potuto ottenere il concorso di nessuno Napoletano per l’alta amministrazione delle Due-Sicilie; che abbia dovuto adoperare costantemente dei governatori e degli agenti piemontesi; e che in questa nazione che si pretende essere data a lui con unanimità, non abbia potuto trovare per servirlo che un Liborio Romano?

Questa protesta che echeggerà come il grido dell’onore nazionale oltraggiato,
seguita da numerose ed autorevoli firme che sarebbero ancora molto più numerose
se il tempo avesse permesso di raccogliere tutte le adesioni.

Al momento stesso dell’invio dell’inqualificabile dispaccio del barone Ricasoli in Europa per ingannarla sugli eventi dell’Italia meridionale,Marsiglia non bastava a dare l’ospitalità agli esuli napoletani.

Parecchi vescovi, cacciati dalle loro sedi, sono dovuti andare a cercare un riparo a Lione, gli altri a Parigi, dove si trova a questa ora particolarmente il venerabile arcivescovo di Reggio.

La maggior parte di questi prelati erano rimasti completamente estranei agli affari
politici; ma il dominio sardo è sospettoso, e dal sospetto all’esilio non c’è distanza.

Quasi tutti sono arrivati in Francia senza nessuna risorsa, e la carità pubblica fosse
stata obbligata di farli vivere, se più ricchi dei loro diocesani, esiliati come essi, non fossero venuti al loro soccorso.

Del resto, il Monitor sembra respingere oggi stesso la denominazione avvizzita di briganti data dal M. Ricasoli ai patrioti napoletani, e riconoscere il loro vero carattere.

La gazzetta ufficiale, riferendo nel suo bollettino un dispaccio trasmesso ieri di Torino all’agenzia HAVAS, a proposito di un nuovo scontro tra i Piemontesi ed i briganti nella provincia di Benevento, si serve dei seguenti termini che meritano di essere notati:

“” I dispacci di Napoli menzionano dei nuovi scontri tra le truppe piemontesi ed i partigiani di Francesco II nella provincia di Benevento.e riconoscere il loro vero carattere””.

Così il Monitor chiama partigiani di Francesco II quelli che il Piemonte insistono a designare sotto il nome di briganti.

Siamo ancora senza notizie molto precise a proposito della flotta inglese. Un dispaccio di Marsiglia annuncia solamente che ha salpato da Napoli il 31 agosto 1861 ma non si sa se è tornata a Malta o se ha un’altra destinazione.

A Torino, si annuncia che M. Ricasoli non lascerà l’interim degli affari esteri prima della soluzione della questione romana. Se il ministro sardo aspetta, per scaricarsi di
questo portafoglio, una soluzione conforme ai suoi desideri, potrà continuare a portare per molto tempo il peso.

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