CARD. FABBRIZIO RUFFO OSPITE A CASA DI DON ANTONIO COLELLA, SAN PIETRO INF.
Don Antonio Colella a pochi anni di distanza dalla sua ascesa alla casa del Padre il suo ricordo tra noi è sempre più vivo, non solo a San Pietro Inf. che gli ha dato i natali, grazie al suo immenso patrimonio che ci ha lasciato come uomo di fede, come uomo di raffinata cultura e come pastore benedettino.
Dal primo giorno che si insediò alla parrocchia di San Giovanni a Cassino fino all’ultimo giorno della sua vita terrena ogni mattina, alle 8, prendevamo insieme a Biagio un caffè prima di iniziare la giornata di lavoro e ricordo che non dovevamo ritardare nemmeno un minuto altrimenti la fila di persone che ogni giorno si formava per conferire con lui ci impediva di prendere il caffè in santa pace.
Mi racconta Biagio che c’erano dei giorni in cui Don Antonio non riusciva nemmeno ad alzarsi per un minuto per dare udienza alle tante persone che cercavano da lui ristoro dalle proprie inquietudini o per sentire una parola di conforto o solo per confessarsi senza mandare indietro mai nessuno. Tutti gli volevano bene e in tanti si facevano in 4 per dargli una mano a cominciare da chi ha ristrutturato la Chiesa e la parrocchia che necessitava di una rinfrescata.
Don Antonio era un uomo colto e la sua preparazione emergeva non solo dalla sua passione per l’arte e per la cultura ma anche dalla sua formazione benedettina costruita nei tanti anni passati in seminario a Montecassino, mi ha fatto rendere partecipe al percorso realizzativo dello splendido altare da lui fortemente voluto e che si puo ammirare se andate alla Chiesa di San Giovanni a Cassino. Ci scambiavamo musica, libri ed informazioni utili per nutrire la nostra voglia di conoscere che ci accomunava, sonto tante le opere d’arte del nostro territorio conosciute grazie alle sue indicazioni e tante altre dovrò ancora visitarle.
Speciale e molto più che fraterno il rapporto che aveva con Biagio Zomparelli che nemmeno io posso spiegare nonostante il mio giornaliero contatto con entrambi, un rapporto che nessuno può narrare per come “è” unico e speciale e che è depositato nei cuori di entrambi.
Naturalmente Don Antonio fu tra i primi a prendere e a leggere il testo di D. Petromasi , che tanto lo colpì, sull’epopea dell’armata dei Sanfedisti creata e guidata dal Card. Fabbrizio Ruffo ed editato dalla nostra associazione, averlo presentato a San Pietro Infine è stato un onore e motivo di grande orgoglio.
Nell’anno 2020, che per come è stato vissuto possiamo definirlo a giusto titolo anno bisesto anno funesto, pochi convegni siamo riusciti ad organizzare e tra questi c’è quello del 25 gennaio 2020 di San Pietro Inf. in cui abbiamo presentato il suddetto testo di D. Petromasi grazie alla volontà e alla capacità dell’Ass. Ad Flexum che ha preparato tutto nei minimi particolari offrendoci un accoglienza che di solito si riserva a cari e vecchi amici.
La serata è stata eccellente i relatori, Fernando Riccardi e Maurizio Zambardi, all’altezza del numeroso e curioso pubblico che ha dimostrato grande attenzione per gli argomenti trattati, quando si parla del 1799 l’attenzione è sempre ai massimi livelli, il tutto condito con le interpretazioni teatrali in lingua Laborina di Raimondo Rotondi.
Prima di invitarvi a vedere i video del convegno voglio ringraziare il Comune di San Pietro Inf. che ci ha permesso di presentare il libro sull’epopea dell’esercito Reale e Cristiano guidato dal Card. Fabrizio Ruffo e l’ Ass. “Ad Flexum” che ha curato come meglio non si poteva l’organizzazione.
Claudio Saltarelli