L’OPINIONE DEI CATTOLICI NEL 1866, SUL PLEBISCITO CHE APPARIVA TRUFFA
Sul referendum farsa di annessione delle Venezie all’Italia. Riporto quanto segue:
“L’Unità Cattolica” scriveva nel numero del 3 agosto 1866:
Sul referendum farsa di annessione delle Venezie all’Italia. Riporto quanto segue:
“L’Unità Cattolica” scriveva nel numero del 3 agosto 1866:
«Liberata» la Toscana con «spontanea insurrezione», i massoni locali in attesa delle truppe savoiarde instaurano un governo provvisorio, una dittatura «popolare». La presiede il barone Bettino Ricasoli fiorentino. Cavour stesso dirà di lui al re Vittorio Emanuele: Ricasoli «governava la Toscana come un pascià turco, non badando né a leggi né a legalità.» Brofferio precisa: «I conti del governo toscano (appena abbattuto) prevedevano per il 1859 un avanzo di 85 mila. Nelle casse c’erano 6 milioni in contanti. Il nuovo governo chiudeva il 1859 con un disavanzo di 14 milioni e 168 mila». In meno di un anno, dilapidato oltre il doppio di quel che il dittatore trovò in cassa. Come?
Ancora Brofferio: «Il pubblico erario era dilapidato per saziare l’ingordigia dei nuovi favoriti; lussi di sbirri e di spie all’infinito; espulsioni, arresti, perquisizioni; la guardia nazionale ordinata a servizio di polizia e non a difesa nazionale. Nessuna libertà di persona, di domicilio, di stampa; ogni associazione vietata; uomini senza fede e senza carattere onorati…».
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Read MoreIN SPREGIO DI OGNI REGOLA INTERNAZIONALE
Una guerra che… non fu mai dichiarata. Il governo sabaudo, infatti, non dichiarò mai guerra a nessuno degli stati preunitari, ma soltanto all’Austria. Nella logica di liberazione e unificazione dell’Italia, l’Austria era l’unico nemico ufficiale, perché invasore del Lombardo-Veneto.
Read MoreUna testimonianza importante su i Briganti a Carpineto Romano del 1967, aimè…quando nascevo io!!!
Il tricolore? una bandiera imposta dai Massoni europei e francesi. L’Italia è un progetto compiuto dalla Massoneria, non certo dalla volontà dei suoi popoli. Ecco i primi vessilli, i cui simboli del fascio saranno poi anche usati dal Fascismo. Una cesura totale dalla sua storia precedente, che la rese grande in passato, un seppellimento della Tradizione, che comprendeva anche l’auto governo delle Comunità.
Eccovi una carrellata esauriente, le bandiere nascono con l’invasione napoleonica dell’Italia (1796-7) e poi con il regno italico di nefasta memoria:
Repubblica Cisalpina 1797-1802 riferimenti alla romanità.
1796/1797 – Modena Napoleone invade anche i territori di Reggio e Modena tolti agli Estensi e di Bologna e Ferrara sottratti al Papa. Ad ottobre del 1796, a Modena, un congresso dei delegati della 4 province dà vita alla Confederazione Cispadana, e a dicembre a Reggio alla Repubblica Cispadana, con un proprio esercito: il 12 febbraio 1797 le Guardia Civica sfila per Modena con la bandiera conosciuta attraverso il disegno del cronista don Antonio Rovatti.
Legione Lombarda (8 ottobre 1796) poi 1ª e 2ª cisalpina Primo ordinamento (8 ottobre 1796)
bandiera della Repubblica Transpadana. La repubblica Transpadana fu una repubblica sorella della Francia rivoluzionaria, istituita dal generale Napoleone Bonaparte in sostituzione del Ducato di Milano. Il 9 luglio 1797 si fuse con la repubblica Cispadana per istituire la repubblica Cisalpina
blu e rosso che troveremo anche nella bandiera americana oltre che nella francese.1796, 2 novembre – Milano La Guardia Nazionale milanese riceve il 12 brumaio (2 novembre) 1796 le insegne dove appaiono i simboli rivoluzionari che, per smarcarsi dai segni religiosi, sono di derivazione classica: il cappello frigio indossato dagli schiavi liberati della Roma antica, il fascio littorio delle libertà romane, le corone di foglie che rappresentano la forza e la concordia.
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Read MoreLe cannonate di Bava Beccaris sui milanesi
Tra il 6 maggio e il 9 maggio 1898 la città fu scossa dalla “protesta degli stomaci”, moti popolari contro l’aumento del grano. Il re Umberto I mandò a domare la rivolta il vecchio generale piemontese che usò l’artiglieria, uccidendo almeno 300 persone. E due anni dopo il sovrano fu assassinato a Monza dall’anarchico toscano Bresci.
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