“Scornacchiato”: uso e storia di un aggettivo napoletano
“Scornacchiato” è un termine molto diffuso nel linguaggio quotidiano dei napoletani. Il suo uso è molto vario, applicabile a vari soggetti, ma principalmente significa “senza vergogna”.
Le accezioni a questa espressione sono talmente tante e varie da aver fatto quasi dimenticare il suo scopo originario. L’aggettivo “scornacchiato” è dunque poliedrico e polivalente, capace di adattarsi ad una miriade di soggetti. Principalmente, lo troveremo accanto ad una serie di personaggi napoletani “bricconcelli“.
Lo “Scornacchiato”
Il termine è in origine una parola italiana che il napoletano ha preso in prestito. Ed il napoletano, essendo una lingua a sé, ha completamente stravolto il significato iniziale per farlo proprio. Un filone di pensiero sostiene che il verbo “Scornacchiare” derivi dal toscano e sia una variante di “scorbacchiare”. Scorbacchiare significa “esporre qualcuno a pubblico dileggio”. Scornacchiare, evoluzione successiva, si collega al verso invadente e rumoroso della cornacchia.
A Napoli, terra di furberie ed intelligenze altissime, il verbo “scornacchiare” si è tramutato nell’appellativo “scornacchiato”. Per un napoletano, dunque, si parla di un cornuto consapevole ma indifferente. L’uomo che conosce i peccati carnali della propria compagna, ma ugualmente porta in giro le sue corna con grande classe , è uno scornacchiato. Tavolta, lo scornacchiato è anche fiero del suo status e si mostra alla comunità come un cervo orgoglioso.
Da questa fierezza e convinta stima di sé, si ramificano i vari altri significati della parola. Raramente, infatti, troviamo questo aggettivo inteso come un’offesa o una accusa maliziosa.
Uno scornacchiato è una persona priva di vergogna, per sé e per gli altri, ed è invece un tipo sveglio, birbante. Un tipo, insomma, in grado di accattivarsi le simpatie altrui nonostante mostri poco, appunto, scorno.
Lo scorno, vera radice etimologica della parola “scornacchiato”, è un sinonimo di “vergogna“.
A Napoli, insomma, meglio essere un po’ “scornacchiato” che un po’ “fesso”.
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