Terminiamo il terzo anno di trasmissioni dedicate alla storia identintaria, insorgente e napolitana con i botti perchè si parlerà del 1799, inteso come periodo storico, ma a differenza di come di solito facciamo narrando le drammatiche vicende belliche a seguito dell’invasione francese giacobina, questa volta lo faremo in maniera diversa perchè parleremo di profezie che disse in tempi non sospetti, un gigante della Chiesa Cattolica Romana, dell’umanità tutta e grande servitore di nostro Signore quale èSant’Alfonso Maria de Liguorisu Napoli e sull’anno 1799. Ce ne parlerà un nostro caro amico e nostro associato il Prof. Fernando Di Mieriche ha ritrovato le suddette profezie, sconosciute ai più se non agli addetti ai lavori, che vorrà farci conoscere e che, a sua detta, ci lasceranno interdetti. Per ascoltarle vi diamo appuntamento a venerdì 19 maggio alle ore 21 come di seguito riportiamo
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori è stato proclamato da Pio XII patrono dei moralisti e dei confessori
“Tu scendi dalle stelle o re del cielo e vieni in una grotta al freddo e al gelo”: inizia così la più celebre canzone popolare di Natale, e può venir voglia di conoscere chi sia l’autore e quale sia stata la sua vita. Alfonso Maria de Liguori, questo il nome di colui che la ideò, nasce a Napoli nel 1696, da famiglia nobile e ricca. Dati i natali, la sua vita sembrerebbe già scritta: lo aspettano onori, ricchezze, potere. Suo padre nutre grandi ambizioni per il figlio, e lui ha doti non ordinarie. Studia musica, ama dipingere, si iscrive, a 12 anni, presso l’Università di Napoli, per divenire avvocato.
Sicuramente gli amici del Regno di Napoli conosceranno questo scritto e questa storia, nondimeno abbiamo ritenuto di pubblicarlo sul sito per conoscenza comune. Un cordiale saluto e un abbraccio, Maurizio-G. Ruggiero
Torniamo a parlare del 1799 che da anni trattiamo con determinazione e continuità nella consapevolezza che quel periodo lo si può considerare uno spartiacque tra la concezione dell’uomo con “u”minuscola e quella dell’Uomo con la “U” maiuscola. Gli intrecci tra giacobini e sanfedisti, tra tradizionalisti e modernisti , tra cattolici e atei, sono gli argomenti più studiati e divulgati ma c’è un altro argomento molto importante, se non fondamentale, che è quello dell’anticattolicesimo che nasce con Lutero e che con l’illuminismo e la rivoluzione francese germoglia nell’albero della libertà che nel mondo contemporaneo è diventato forte e robusto. Dopo aver parlato delle profezie di Sant’Alfonso de Liguori sul 1799 con il Prof. Fernando Di Mieri, venerdì 22 marzo alle ore 21 e sempre con il Prof. Di Mieri, parleremo dell'(anti)cattolicesimo della Repubblica Napoletana che nel Regno di Napolinon nasce per caso e per saperne di più basta cliccare di seguito
La ricostruzione storica del periodo rivoluzionario che va, nella penisola italiana, dal 1796 al 1799 e il relativo dibattito storiografico sono stati incentrati, nel secondo dopoguerra, sul problema del giacobinismo, cioè, soprattutto, se ha senso parlare di giacobinismo italiano e quale importanza esso ha avuto.