Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Napoli 1837

Posted by on Dic 24, 2021

Napoli 1837

Nella primavera/estate del 1837, ognuno dei dodici quartieri in cui veniva suddivisa la città di Napoli era animato da un continuo viavai di carrettoni neri, una sorta di carri funebri modello “station-wagon”, dove venivano ammassati, uni sugli altri, i tanti morti di colera.

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Una lettera dal “Terzo Mondo”

Posted by on Nov 24, 2021

Una lettera dal “Terzo Mondo”

Egregia signora,

Lei ha pienamente ragione quando afferma che Napoli è “fatiscente e soffocata dai suoi debiti, piena di problemi come la Galleria Vittoria, la metro incompiuta e malfunzionante, l’organico comunale drammaticamente insufficiente, la povertà e la disoccupazione esplosive, la spazzatura, la camorra” e… chi più ne ha più ne metta. È tutto vero, come darLe torto?!?

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…giacobina a forza

Posted by on Ott 27, 2021

…giacobina a forza

GIUSEPPINA GUACCI NOBILE, POETESSA NAPOLETANA…

Avendo insegnato per dodici anni nella scuola di Napoli che porta il suo nome, era più che scontato che non mi lasciassi sfuggire la sua biografia che intravidi seminascosta tra altri libri “low cost” sparpagliati su una bancarella davanti alla quale, quella mattina, mi ero fermato.

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Ciao, Angelo…

Posted by on Ott 19, 2021

Ciao, Angelo…

Lo conobbi quattro anni fa. L’ultima volta che ci siamo sentiti è stato lo scorso giugno quando mi richiamò per dirmi che aveva gradito il mio scritto che commemorava la tragedia di Vermicino. Lui non vedeva più e l’articolo se l’era fatto leggere da Donatella, l’infermiera che l’accudiva, là nella casa di riposo dove s’era ritirato dimenticato dai più, immemori, e da uno Stato ingrato che nulla ha fatto per lui – vero eroe degno di questo nome – che mise a repentaglio la propria vita per salvare un bambino.

Se ne è andato lasciandomi con lo scrupolo di una promessa mai mantenuta: quella di un pranzo assieme. Una promessa purtroppo non rispettata anche se sempre con l’intenzione tenerle fede ma, un po’ la pigrizia, un po’ il Covid e… mi perdonerà?

Ora la sua scintilla vitale è tornata alla grande fiamma universale e, in quel luogo senza tempo, avrà finalmente potuto abbracciare il suo Alfredino che, in quella notte terribile, poté solo sfiorare.

Addio, Angelo dalla faccia sporca e dall’animo adamantino, Angelo che avresti dato la tua vita per un bambino che neppure conoscevi, Angelo dall’esile corpo ma dal cuore immenso.

Erminio de Biase

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La spigolatrice… “bonazza”

Posted by on Ott 7, 2021

La spigolatrice… “bonazza”

I politici italiani non perdono mai occasione per coprirsi di ridicolo. L’ultima è stata fornita dal monumento dello scultore Emanuele Stifano eretto sul lungomare di Sapri e dedicato alla cosiddetta spigolatrice, una ragazzina che nella poesia di Luigi Mercantini[1] è la voce narrante della tentata invasione di Carlo Pisacane, sbarcato sulle coste del Cilento (nei pressi di Sapri, appunto) il 28 giugno del 1857, per “liberare” (sic!) quelle terre dal “giogo” (a ridaglie!) borbonico.

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