Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

FERDINANDO IV DI BORBONE A 200 ANNI DELLA SUA MORTE

Posted by on Gen 14, 2025

FERDINANDO IV DI BORBONE A 200 ANNI DELLA SUA MORTE

Ferdinando IV di Borbone di Napoli poi divenuto I delle Due Sicilie, è stato con i suoi 66 anni di reggenza il Re tra i più longevi della Storia e già questo aspetto lo fa apparire come sovrano ed un essere umano dalle caratteristiche non comuni. Non so se nella storia c’è stato e continua ad esserci un Re così tanto chiacchierato come Ferdinando, così tanto denigrato e cosi tanto insultato, ma certo per rimanere in piedi per quasi 70 anni sul trono napolitano in un periodo storico di trasformazione così convulso e complesso qualche virtù ha dovuto avere nonostante la grande campagna diffamatoria messa in piedi da Benedetto Croce che ancora oggi è tenuta ben viva dal giacobinismo napoletano che cerca, attraverso gli insulti al Sovrano Napolitano, di legittimare al sua insulsa e inconcludente esistenza in vita. Ferdinando IV è stato un Re certamente particolare e unico nel suo genere che ha fatto cose molte importanti e innovative, inedite non soltanto per l’epoca ma anche per i giorni nostri, come ha fatto innegabilmente degli errori che hanno segnato l’esistenza della Casa Reale Napolitana e del Regno stesso che pochi anni dopo la sua morte finì la sua lunga vita durata per sette secoili e mezzo. Lo storico napolitano e accademico Emilio Gin, a cui nessuno può appiccicargli l’etichetta di fervente Borbonico, nel suo ultimo lavoro, “Ferdinando IV di Borbone”, ha fatto emergere aspetti importanti e positivi su Ferdinando IV almeno fino al 1799, in politica interna, nel suo legame con la fumina, forse meglio dire fumosa, Regina Maria Carolina, con Acton ma soprattutto con il padre Carlo III con cui ebbe rapporti controversi e burrascosi in politica estera riuscendo ad emangipare il Regno dall’ala invasiva del Regno di Spagna dando alla nazione napolitana dignità e autonomia nello scacchiere geopolitico dell’epoca, intuendo fin dove potesse arrivare infatti le sue ambizioni si fermarono quando il suo Regno diventò di media potenza, come è ben descritto nel suddetto testo di Gin. I Borbone come tutti i sovrani dell’epoca nati sotto le indicazioni del “Grande Leviatano di Thomas Hobbes” e dopo l’avvento di Luigi XIV di Francia, era una casata “dispotica illuminata” che rispetto alle altre case regnanti europee veniva definita eretica per le sue politiche ritenute troppe riformistiche, troppo staccate dalla tradizione e troppo all’avanguardia. Emangiparono il Regno dal vassallaggio della Chiesa con la cancellazione del rito delle “chinee”, dall’introduzione delle leggi Febroniane e del Giuseppinismo, dalla tolleranza del giansenismo e della nuova concezione dei rapporti tra Stato e Chiesa ben rimarcata dalle tensioni che si ebbero con Sant’Alfonso Maria de Liguori. Questa politica, per certi aspetti eversiva, furono alla base della scomparsa del Sacro Regno delle Sicilie secondo le profezie di San Giovanni Bosco. Napoli divenne la capitale assoluta della cultura Europea che per l’epoca voleva significare del mondo grazie a Ferdinando che seguendo il solco tracciato dal padre Carlo, portò avanti delle riforme che ancora oggi sono attuali e considerate innovative che molti storici giudicano attuate con lentezza ma alla luce dell’indole pacifica dei Borbone il Regno conobbe un periodo di pace oggettivamente lungo da Carlo fino al 1799, e dei complessi e antichi equilibri su cui poggiava, sono stati fin troppo veloci. I giacobini napoletani asserragliati a Castel Sant’Elmo e rei di stato non accettarono la resa offerta da Ferdinando IV attraverso il Cardinale Ruffo che gli avrebbero permesso di raggiungere gli 8000 esuli, che invece l’accettarono, e dopo essere stati venduti dal predisio francese non poterono evitare il patibolo di P.zza Mercato perchè a quel punto bisognava rispettare le leggi che il sovrano non poteva ignorare, ma la vulgata dominante lo considera un “feroce tiranno”, non oso pensare cosa sarebbe accaduto in un altro paese europeo anche con gli 8000 esuli!!!

Ferdinando IV, alla sua morte I, come tutti i Borbone nella loro lunga reggenza scontentarono tutti il che vuol dire che cose le stavano facendo per bene, come studi scientifici contemporanei confermano in maniera inequivocabile, e se a distanza di 200 anni dalla sua scomparsa ancora è un nome che fa tremare i polsi e suscita sentimento d’odio, vuol dire che la sua impronta nella storia è profonda ed impossibile da cancellare. La sua figura è così scomoda che nessun ricordo solenne istituzionale è stato organizzato, nemme dalla Casa Reale odierna, tranne al Palazzo Reale di Caserta alla Chiesa Palatina dove la mattina del 5 di gennaio 2025 è stata officiata una Messa nel suo ricordo dove uno dei suoi più fedeli apostoli Don Battista Marello ha presentato un quadro inedito che raffigura il S.A.R. Ferdinando IV, di seguito il video integrale della funzione.

Claudio Saltarelli

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Il mistero del destino di Roma

Posted by on Gen 11, 2025

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Nel primo Giubileo della Chiesa, indetto nell’anno 1300 da Bonifacio VIII, il Papa attraverso la promulgazione della prima grande indulgenza plenaria, volle esprimere la plenitudo potestatis della Chiesa e la fede del mondo cristiano nell’unico Vicario di Cristo. 

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Che cos’è il Giubileo

Posted by on Gen 10, 2025

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Il termine giubileo deriva dall’ebraico yobel, che significa “capro” e richiama più precisamente il corno del capro, cioè lo strumento col quale veniva annunziato l’inizio dell’anno giubilare, che si celebrava ogni cinquant’anni, mentre ogni sette anni ricorreva l’anno sabbatico, durante il quale si lasciava riposare …

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INTORNO ALLA “GUERRA SANTA”

Posted by on Gen 6, 2025

INTORNO ALLA “GUERRA SANTA”

RISPOSTA A J. MARITAIN

È giunto tardivamente nelle mie mani un articolo di J. Maritain, nel quale mi si cita e mi si contesta per avere chiamata “guerra santa” la nostra guerra nazionale . Questo articolo è stato pubblicato nella “Nouvelle Revue Française” col titolo “De la guerre sainte”, e solo in questi giorni ho potuto leggerlo interamente, anche se di esso mi era già stato riferito qualcosa.

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LA SOTTOMISSIONE AL POTERE COSTITUTO, PRASSI E DOTTRINA DELLA CHIESA

Posted by on Gen 5, 2025

LA SOTTOMISSIONE AL POTERE COSTITUTO, PRASSI E DOTTRINA DELLA CHIESA

“La Chiesa, custode della più sicura e alta nozione della sovranità politica, dato che la fa derivare da Dio, origine e fondamento di ogni autorità, non lascia giammai di inculcare la sottomissione e l’obbedienza verso il potere costituito, anche nei giorni in cui i rappresentanti e i suoi depositari abusino dello stesso contro di Essa…. Con quella lealtà, dunque, che appartiene a un cristiano, i cattolici spagnoli saranno sottomessi al potere civile nella forma che di fatto esiste, e, nella legalità costituita, praticheranno tutti i diritti e i doveri del buon cittadino.” (Dichiarazione collettiva dell’Episcopato Spagnolo 20 dicembre 1931).

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