Alta Terra di Lavoro

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GIACOMO MARGOTTI UN EROE DELL’ALTRO RISORGIMENTO

Posted by on Set 20, 2020

GIACOMO MARGOTTI UN EROE DELL’ALTRO RISORGIMENTO

Il Risorgimento lo abbiamo letto, studiato e appreso in tutte le salse ma sempre scritto e divulgato dalla vulgata dominante che ammantato da un forte complesso di inferiorità, causato dal provincialismo su cui è stato fondato e sui tradimenti e sulla menzogna su cui è nato, ha sempre cancellato le voci, gli scritti e gli studi da parte di chi ha voluto capire qualcosa in più.

Abbiamo sempre divulgato il ruolo che ha avuto sul Regno delle Due Sicilie il Risorgimento ma poco sul resto della penisola italica e grazie all’opera di tanti storici autorevoli e scientificamente affidabili  stiamo scoprendo che in tutta la penisola sono state fatte delle operazioni discutibili, per non dire vere porcherie,  in nome della fantomatica unità d’italia, sarebbe meglio chiamare piemontesizzazione della penisola, che sono state omesse o nascoste sempre dalla suddetta vulgata istituzionale e dominante.

Tra gli storici che più hanno studiato e stanno studiando le carte e i documenti nascosti del Risorgimento c’è certamente Angela Pellicciari che sta dedicando da anni una parte dei suoi studi con grande attenzione e precisione, andando a toccare la suscettibilità dei famosi storici salariati e delle istituzioni che come risposta hanno solo saputo dare becere insinuazioni sulle sue simpatie politiche, la solita storia dell’attacco al ragionatore quando si sa cosa rispondere!!!.

Come ben sapete noi siamo apartitici e siamo soltanto interessati alla geopolitica e quando troviamo qualcosa di interessante e meritevole di attenzione lo pubblichiamo senza andare a guardare altre dinamiche perché a noi interessa soltanto l’oggettività come quella che ci offre Angela Pellicciari che è di grande spessore.
Abbiamo scoperto, per quanto mi riguarda, la figura del prelato Giacomo Margotti che ha scritto  un importante testo sul Risorgimento partendo da posizioni opposte rispetto a quelle cha conosciamo.

Il testo di cui parliamo è “MEMORIE PER LA STORIA DE’ NOSTRI TEMPI” che grazie al sito eleaml.org , senza ombra di dubbio è l’archivio più corposo e completo del web per quanto riguarda la ricerca sul ripristino della verità storica e dal quale attingiamo a piene mani, oggi offriamo ai nostri lettori in pdf preceduto dal commento introduttivo al testo

Claudio saltarelli 

Mettiamo a disposizione di amici e dei naviganti un altro volume (1864,
seconda serie). Chi si occupa di storia del Risorgimento deve per forza
leggere o perlomeno consultare le opere di Giacomo Margotti, ultimamente
pubblicate anche in cartaceo grazie alla Pellicciari. Gli articoli di Margotti,
pubblicati da L’Armonia, non sono sparate clerico-reazionarie senza
fondamento. In genere sono affermazioni ben ponderate, quasi sempre
su documenti ufficiali.

Leggendo i suoi scritti si comprende come la storia di questo paese fosse
ben conosciuta nei primi anni di vita unitaria, poi molti testi sparirono dalla circolazione e col passare degli anni vennero a mancare anche i testimoni diretti degli eventi. La retorica fascista e quella resistenziale santificarono il risorgimento e se si escludono poche eccezioni si è dovuto aspettare internet e la digitalizzazione di alcuni vecchi testi per scoprire che tanti fatti erano ben noti.

Ad esempio – grazie anche al film “Bronte – Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato” diretto da Florestano Vancini nel 1972 – molti conoscono la storia delle fucilazioni ordinate da Bixio (il cattivo, l’uomo di Cavour nella spedizione dei Mille secondo alcuni storici) nella Ducea di Nelson ma chi ha mai sentito parlare dei terrazzani milazzesi fatti fucilare da Garibaldi (il buono, ingannato e strumentalizzato dai politici)? Ebbene Don margotti cita anche quelli in un suo scritto:

“E prima Garibaldi aveva fatto fucilare trentanove Milazzesi, e Nino Bixio proclamava a Bronte la fucilazione, e a Montemaggiore i rivoluzionarii davano esempi severi, e in Sicilia avvenivano quotidiane dimostrazioni «nelle quali contavansi trenta o quaranta morti per ciascuna», come disse La Farina nella nostra Camera de’ deputati.”

(cfr. TERZO QUADRIMESTRE DEL 1860).

Buona lettura.
Zenone di Elea – Agosto 2013

1 Comment

  1. Il racconto di una spia dà sempre adito a interpretazioni e rielaborazioni, ma appena la stessa non ha più niente da perdere perchè ormai fuori dai giochi e al sicuro, è sempre interessante per la quantità delle notizie di prima mano che fornisce…e quando mi imbattei nel diario del Curletti pubblicato a cura della Bianchini Braglia mi sembrò di capire tutto di quel che successe per arrivare alla famigerata unità, frutto di imbrogli e interessi di chi l’ha architettata… forse sono metodi che ovunque si applicano per prevaricare sulle pulsioni contrastanti dei governi sui popoli, e vale la pena leggere il volumetto per capire fino a che punto sono turlupinati con la complicità di abili prestatori d’opera… pedine intelligenti da eliminare possibilmente quando non servono più, come il Curletti ovviamente che morto il Cavour dovette ovviamente emigrare…e meno male, così oggi sappiamo su quali intrighi e falsità è nata la famosa e però sempre posticcia unità d’Italia… caterina ossi

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