Nel 1860 il Nord era agricolo e ricco e il Sud agricolo e povero? No, era l’esatto contrario!
I vincitori – i buzzurri piemontesi – hanno falsato la storia raccontando un sacco di fesserie che ancora oggi vengono proposte come ‘verità’ nelle scuole
Se l’Italia oggi sta affondando lo si deve anche al fatto che è un Paese fondato sulle menzogne storiche. Le parole di Nicola Zitara
“Nel 1860 il Sud era agricolo e il Nord industriale, si legge nei libri di storia che vengono imposti ai ragazzi meridionali perché introiettino sin dall’infanzia il complesso d’inferiorità del figlio spurio. Il fanciullo sudico (e non solo il fanciullo) immagina la vecchia Milano, ancora austriaca, pullulante di fabbriche, il porto di Genova intasato di navi, la regal Torino che sforna vagoni e locomotive a migliaia. In realtà solo Torino mostrava una qualche ripresa, e solo nel campo della speculazione finanziaria[…]. Genova scontava un rassegnato declino. Anche peggiore era la condizione di Venezia, un tempo gloriosa. La sua emarginazione era appena nascosta dal fatto che il porto faceva da base, insieme a quello di Trieste per la flotta austriaca. Più vivace era Firenze, sia sul terreno bancario sia su quello del dibattito politico. Comunque nessuna delle altre capitali italiane aveva qualcosa di paragonabile agli splendori culturali e commerciali di una capitale mondiale come Napoli. E poi per la verità storica, in quei fotogrammi su cui si costruisce l’immaginario industriale di uno scolaro, come navi e treni, il Sud non stava dietro al Nord; al contrario lo sopravanzava e di parecchio”.
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