Posted by altaterradilavoro on Mar 25, 2020
Nel lungo viaggio in Terra di Lavoro e nel Regno che l’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro per divulgare il ripristino di verità storiche che riguarda il fatidico 1799 ha fatto tappa anche a Castelforte dove grazie all’impegno del Pasticciere del Re Dario Saltarelli, a quello della Biblioteca Comunale di Castelforte ma soprattutto grazie alla volontà del Sindaco Giancarlo Cardillo è stato presentato il libro sull’epopea dei Sanfedisti guidati dal Card. Fabrizio Ruffo scritto da D. Petromasi e stampato in forma anastatica dalla suddetta associazione con il saggio introduttivo dello storico Laborino Fernando Riccardi.
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Posted by altaterradilavoro on Nov 17, 2018
Nella regione Aurunca, l’arte di fare il formaggio ha 3681 anni, introdotta dai Greci, quando, in seguito a delle rivolte scoppiatein Arcadia, il principe Enotrio ed il fratello Paucezio, figli del Re ArcadeLicàone lasciarono la loro patria per venire in Italia.
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Posted by altaterradilavoro on Ott 12, 2018
Baia – Bacoli (Napoli) Sala conferenze Castello Aragonese Convegno “Lassate fa’ o’ guaglione”… E nacque il Ponte Real Ferdinando. Storia di una meraviglia dell’ingegneria borbonica” Domenica 7 ottobre, ore 10.30
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Posted by altaterradilavoro on Gen 15, 2017
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Incastrata tra i colli Albani a nord, il fiume Garigliano a sud, i monti Simbruini ed Ernici ad est, il mar Tirreno ad ovest, sta la subregione del Lazio meridionale, un territorio oggi sovraprovinciale che ingloba le province di Frosinone e Latina con il sud di quella di Roma. Trattasi di uno spazio storico che un tempo fu chiamato (in parte) Latium vetus (antico Lazio) o identificato col Latium adjectum (Lazio aggiunto). Piu’ tardi lo chiamarono Campagna di Roma, ed in epoca pontificia fu denominato come provincia di Marittima (la zona costiera) e Campagna (la zona interna). Il termine “Ciociaria” gli fu assegnato solo di recente, e massimamente con riferimento alle valli del Sacco e del Liri. Ne risulta dunque una zona cuscinetto tra Roma e Napoli, dalle culture, tradizioni e costumi per lo piu’ risolvibili ed assimilabili in senso agro-silvo-pastorale, pertanto dai forti connotati contadini da cui Roma trasse, meglio, succhio’ disinvoltamente (ma la storia continua) risorse economiche, artistiche, commerciali, culturali in senso lato, e prima ancora soldati per la guerra, uomini per la politica (di guerra) e la religione, edificandovi strade, citta’, dimore ed insediamenti “ad usum delphini”, secondo i meccanismi del piu’ classico sistema coloniale.
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