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VINCENZO GIANNONE, UNA VITA SPESA PER LA NAZIONE NAPOLITANA

Posted by on Feb 16, 2021

VINCENZO GIANNONE, UNA VITA SPESA PER LA NAZIONE NAPOLITANA

Vincenzo Giannone è un “omino” che quando lo vedi per la prima volta pensi che è uno dei tanti simpatizzanti del mondo identitario legato al Regno delle Due Sicilie che presenzia convegni ed eventi con aria disinteressata ma già dopo poco ti rendi conto della sua grandezza e dello spessore umano che è racchiuso dentro di se.

Scavi un altro pochino e comprendi che è un autentico personaggio che per quello che ha fatto è un gigante infatti è stato capace, come preside della repubblica italiana, di far intitolare la sua scuola di Scafati a “Ferdinando II di Borbone”

un fatto che basterebbe per posizionarlo sull’Olimpo della Storia Napolitana e farlo ritirare a vita privata ma il suo grande amore e la sua intensa passione per il suo e il nostro amato Regno, lo vede sempre più impegnato, soprattutto dopo che e andato in pensione, a ricercare e a studiare per il ripristino di verità storiche con maggior attenzione verso l’ultimo periodo di vite del Regno delle Due Sicilie e la parte iniziale del neonato Regno d’Italia.

Questo suo enorme lavoro lo ha racchiuso e condensato nella sua ultima fatica letteraria “La Garibaldite” che dopo una anticipazione di qualche anno fa in formato ridotto,

nel 2020 ha pubblicato la versione definitiva in un libro di 1000 pagine che mi ha stupito, stupirà chiunque lo leggerà, fin dalle prime pagine e fino all’ultimo rigo.

Nel maneggiare il libro per il suo volume ti impressiona ma già nel sfogliarlo distrattamente comprendi che non abbiamo in mano un testo normale perché è stato relegato con la massima cura e in carta pregiata e già alla prima lettura si intuisce che il contenuto è certamente conseguente alla premessa.

Già dal titolo si intuisce che il protagonista del lavoro di Giannone è Garibaldi ma attorno alla figura dell’”eroe dei mondi” e al suo sbarco in sicilia con i suoi mille…..eroi con la narrazione degli eventi, documentati, che hanno preceduto il suddetto sbarco e quello che ne è conseguito. Fatti che in parte conosciamo ma spiegati nei minimi particolari ma molti altri, invece, sono sconosciuti ai più come al sottoscritto ma anche a molti studiosi che, se li avevano già incrociati, nel rileggerli avranno modo di approfondire e arricchire le proprie ricerche..

Giannone tratta con attenzione la politica e la geopolitica che hanno fatto da supporto alla fantomatica impresa delle camice rosse estrapolando da testi e giornali dell’epoca napolitani, italiani e stranieri fatti inediti e scritti da autorevoli autori ma anche da tanti anonimi partendo già da Napoleone, personalmente non sapevo dei crimini di guerra commessi dal corso in Egitto, fino alla fine dell’ottocento.

Dedica la parte finale del libro ai disastri economici, politici e sociali che hanno generato l’Unità d’Italia che confronta con la situazione del Regno Napoletano, si viene a conoscenza del giurista napolitano Benedetto Cantalupo che descrive i princìpi di civiltà giuridica altamente innovativi che grazie a Ferdinando II vengono applicati nel Regno mentre l’Europa cominciava solo a discuterne. Si viene a conoscenza, che fanno da coltraltare alle calunnie di Glandstone, sullo stato delle carceri napoletane divulgate da un diplomatico francese che rimane stupito per la riforma carceraria in vigore nel Regno e di come vengono trattati i detenuti ed infine si viene a conoscenza di come le donne di Avezzano attentarono alla vita dei soldati piemontesi con l’avvelenamento del pane che furono costrette a preparare per loro.

Senza sconfinare in una apologetica narrazione Giannone nel suo testo fa emergere come, senza una preparazione certosina e vigorosa da parte dei poteri forti internazionali e confermati anche da Benedetto Croce, Garibaldi non avrebbe potuto nemmeno sbarcare con una scialuppa in Sicilia e chi ha affermato che “Garibaldi è stato vincitore delle porte aperte” ha perfettamente ragione.

Tratta con la massima attenzione il disegno geopolitico che c’è dietro l’operazione garibaldina e del comportamento infame di una parte degli ufficiali napoletani, purtroppo decisivo per le sorti del Regno, mettendo in risalto anche le informazioni che venivano dall’estero, inedite ai più. Infine viene messa in evidenza anche la spietatezza e la ferocia dei piemontesi nel conquistare la nazione napolitana, perché fu una invasione con conseguente annessione, e nel reprimere la resistenza del popolo napolitano che fece scuola a quella quella nazista vista in italia 80 anni dopo, che inorridì e stupì le stesse nazioni cospiratrici che vollero, attraverso il Regno Sardo, cancellare il Regno delle Due Sicilie.

Lo stile di scrittura di Vincenzo Giannone non è pesante e fumoso nello stile accademico italiano ma è quello di un professore abituato ad insegnare ai giovani studenti quindi pur se nei contenuti possiamo considerarlo un testo di grande scientificità utile anche per l’Università, nella comunicazione è molto semplice e comprensibile a tutti che rende la lettura mai faticosa e sempre stimolante. Da buon insegnante di scuola napolitana Giannone non considera i suoi lettori come dei contenitori da riempire ma dei ragazzi da alimentare con un fuoco sempre acceso infatti attraverso l’oggettività ti da sempre spunti di riflessione permettendoti di formulare una tua idea, appare, come ovvio, la sua non neutralità ma anche la sua imparzialità.

Vincenzo Giannone ha messo nel lavoro anche la sua esperienza e la sua preparazione da Preside infatti è stato capace di organizzare e pianificare con metodo e preparazione i tanti argomenti trattati in capitoli conseguenziali ma legati tra loro dando modo, a chi legge, di ritornare ad un capitolo precedente letto legandolo all’argomento che stai seguenfo in quel momento, insomma ha mappato con scientificità il periodo storico trattato.

Il concetto della mappatura è alla base della “Garibaldite” perché lo fa rendere fruibile a tutte le fasce di lettori, è di iniziazione per chi vuole approcciarsi con libertà, senza pregiudizio e per la prima volta ad un periodo storico alterato e contaminato dalla falsità, è di consolidamento per chi ha già una preparazione media sull’argomento ed è altrettanto importante per gli storici di professione che possono trovare fatti che non conoscono ma anche perché hanno tra le mani un piccolo archivio storico che permette loro di dare un senso cronologico compiuto ai propri studi. A tutte le figure dei lettori citate il lavoro di Giannone permette di allargare la visione periferica storica il più possibile senza farli entrare in un labirinto ma li accomoda in un percorso che faranno sempre con la bussola in mano.

Da pagina 945 a pag 955 sono elencate le fonti bibliografiche, a pagina 956 c’è l’indice dei giornali consultati e da pagina 957 a pagina 960 c’è l’elenco delle illustrazioni che giustifica e certifica “una vita spesa per la nazione napolitana” e allo stesso tempo ti fa pensare in quale stato comatoso si trova il mondo accademico italiano dopo il caso Suarez di Perugia e di come vengono effettuate ed analizzate le ricerche dei Docenti e dei propri assistenti come la vicenda da noi ampiamente trattata di Federico Palmieri e di Rai Storia.        

Claudio Saltarelli

2 Comments

  1. ho anche cominciato a leggere, ma per tanta fatica compiuta dall’Autore innamorato della storia e della ricerca, bisogna che troviate il modo di valorizzarla… Un libro che pesa forse più di un chilo non è facile portarselo come compagno di viaggio in treno, o metterselo in borsa per la lettura in sosta sotto un albero, come sono solita fare io al “giardino segreto” della mia città… Credo che si potrebbe prestare ad accordi con riviste serie che si valorizzano con una rubrica storica, in modo da parcellizzarne la lettura in un continuo che il lettore-acquirente si aspetta… La mia copia so dove la collocherò: ad arricchire la biblioteca cittadina nel reparto “storia”.
    Complimenti comunque all’Autore per tanta dedizione alla ricerca…ora che è diventata “nero su bianco” la fatica sostenuta dalla sua passione di conoscere e capire il come e il perchè di quanto è accaduto e ha stravolto il destino della sua terra, ma in definitiva di tutti noi, non sarà stata vana!… sta a noi trovare il modo di valorizzarla. caterina ossi

  2. Grazie dell’articolo! A me il personaggio, da quando ebbi occasione di conoscerlo quando con Gianni Salemi fui presente all’intitolazione della nuova scuola a Scafati, prima, e non so se e ancora l’unica, in tutto l’ex Regno intitolata a Ferdinando Il, ebbe la sensazione di essere di fronte ad un grande appassionato ricercatore…e quando poi ebbi modo di sentirlo sugli spalti di Gaeta in occasione della commemorazione dei soldati napolitani caduti in difesa del Regno, mai ne trassi tanta emozione… Vorrei ora indicazioni per l’acquisto del libro per arricchirmi di tanta ricerca e lasciarlo ai miei nipoti… “sperando” che un giorno vogliano fare altrettanto! caterina ossi

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