Quando il ferro contava più dell’oro di Fernando Riccardi
Intorno al 1850 il re di Napoli Ferdinando II di Borbone pensò bene di rispolverare un progetto cui già suo nonno aveva messo mano sul declinare del secolo precedente: lo sfruttamento delle miniere di ferro in Terra di Lavoro. Nel 1778 a Settefrati, in località Madonna di Canneto, a più di mille metri di altezza, era iniziata la costruzione di uno stabilimento siderurgico i cui macchinari, servendosi della forza motrice generata dalle acque del fiume Melfa, alimentavano le cosiddette “macchine soffianti” che trasformavano la limonite estratta dalle miniere in ferro e ghisa.
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