Siamo nel 2019 a 220 dal fatidico anno 1799 dove s’è consumato, con tantissimo spargimento di sangue, un vero e proprio scontro di civiltà tra il mondo della tradizione, che non voleva assolutamente cedere il passo, e il mondo dell’illuminismo e del razionalismo sintetizzato nel giacobinismo.
Se vi era un piccolo numero, ripeto un piccolo numero, di intellettuali sognatori che vedevano nel positivismo e nel progressismo la nuova strada verso la felicità c’era anche uno zoccolo duro della rivoluzione passiva, così definita da Cuoco, composto dalla neo borghesia latifondista, da una parte della vecchia pseudo aristocrazia parassitaria e da una nuova oligarchia notabile che sfruttando l’onda del cambiamento voleva solo arricchirsi attraverso l’esproprio dei beni della Chiesa, del demanio pubblico e dei vecchi feudi senza versare un soldo.
Anche in questo 2019 l’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro ha continuato a presentare il testo di Petromasi sulla marcia dell’armata Sanfedista guidata dal Card. Ruffo e nel mese di Gennaio dopo averlo presentato in quel di Pignataro Maggiore lo ha fatto al Castello Pignatelli di Monteroduni tanto bello quanto prestigioso. Di seguito i video degli interventi dello storico Laborino Fernando Riccardi e dell’Accademico Conte Giulio de Jorio Frisari il tutto condito dagli intermezzi teatrali in Lingua Laborina Raimondo Rotondi.
L’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro sabato 26 gennaio alle ore 17;00 in collaborazione con l’Azienda Dolceamaro Srl di Claudio e
Silvano Papa presso Il Castello
Pignatelli della Leonessa a Monteroduni (IS) organizza un importante
convegno “LE INSORGENZE NEL REGNO DI
NAPOLI IN TERRA DI LAVORO E IN MOLISE NEL 1799”
Interverranno il Sindaco di Monteroduni Dr. Custode Russo, Silvano Papa
Amm. Azienda Dolceamaro Srl , Claudio
Saltarelli Pres. Ass. Id. Alta Terra di Lavoro, Fernando Riccardi storico
saggista e membro
della Società Napoletana di Storia
Patria e della Società di Storia
Patria di Terra di Lavoro.
Nel convegno verrà presentato un importante testo che l’ Ass. Id. Alta
di Lavoro ha di recente ristampato, in copia anastatica, l’opera scritta da
Domenico Petromasi risalente al 1801, “Storia della spedizione del Cardinale
Ruffo”
E’ la prima volta che nel nostro paese si compie un’impresa del genere:
c’era già stata, infatti, in passato, qualche altra edizione della stessa
opera, ma mai una ristampa anastatica, riproducente il testo nella sua versione
originale.
Tale libro, che contiene un corposo ed assai circostanziato saggio
introduttivo a firma del suddetto storico Fernando
Riccardi, ricostruisce, passo dopo passo e in maniera dettagliata, la
straordinaria impresa che nel 1799 portò il cardinale calabrese Fabrizio Ruffo
a riconquistare il Regno di Napoli, invaso dai giacobini, con la sua “armata
reale e cristiana”, composta esclusivamente o quasi di volontari raccolti
strada facendo sotto l’emblema della Santa Croce.
La preziosa cronaca di Petromasi,
invece, restituisce la giusta proporzione a quegli accadimenti, che molto
interessarono anche il territorio del Molise
e della Terra di Lavoro senza mai
sconfinare nella partigianeria oppure distorcere gli eventi.
Considerata l’importanza dell’opera, che costituisce un “unicum”
a livello nazionale, considerato che “Michele
Arcangelo Pezza alias Fra’ Diavolo” è stato uno dei principali protagonisti
di quel tumultuoso semestre anche in provincia di Isernia e considerato che il Molise
anche in questa vicenda ha scritto una importante pagina di storia universale è
importante che i Molisani si accostino ad una vicenda storica, quella del 1799,
che ancora oggi resta assai poco conosciuta.
Il nostro amato Regno “che bello”!!! e nonostante sia territorialmente piccolo ma, per quello che ha dato all’umanità e che continua a dare, è di dimensioni illimitate possiamo dire tranquillamente universale. In molti mi diranno che sono un disco incantato ma poco importa e non mi stancherò mai di gridarlo ad alta voce e anche Monteroduni sede principesca grazie al Castello Normanno e alla famiglia Pignatelli, con un centro storico aristocratico, con una tradizione culturale soprattutto nella musica e vecchia dogana che dalla Terra di Lavoro ti faceva entrare nelle terre molisane, una volta abruzzesi, sta contribuendo a farmi perdere la voce per gridare al mondo la grandezza della patria napolitana. Monteroduni già qualche anno fa l’apprezzammo per avere presentato nel suddetto Castello Pignatelli il testo del Petromasi sull’epopea della marcia dei Sanfedisti guidata dal Card. Ruffo ma grazie all’invito del M.so Paolo Zampogna, che conobbi al concerto dell’ Piccola Orchestra Ecletnica inserito nella rassegna musicale “FESTIVAL POPOLARE DELLA TERRA DI LAVORO E DELL’ORGANETTO” organizzata a Coreno Ausonio nell’estate 2022, ho scoperto “La Mascarata” un carnevale identitario di origine Borbonica che la comunità di Monteroduni ha recuperato insieme ad un corredo di musiche, ballate e rituali che vede come protagonisti, “per grazia di Dio” i giovani. Come abbiamo visto, mia moglie ed io, i primi costumi le prime musiche e le prime “abballate” subito abbiamo pensato alCarnevale di Alessandria del Carrettoche guarda caso è altra sede principesca napolitana grazie alla famiglia “del Carretto” ma per farci spiegare meglio questo recupero fondamentale per le terre molisane e per tutto il Regno abbiamo scomodato il M.so Paolo Zampogna che martedi 28 febbraio alle 21 ci terrà compagnia nell’abituale rubrica “Musicante e Cantori in alta Terra di Lavoro” e per vederlo basta cliccare di seguito
Il lungo viaggio della “storia” sarebbe meglio dire del “ripristino della verità storica” dell’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro dopo aver toccato l’alta Terra di Lavoro del territorio aurunco tra Sessa, Itri, Castelforte, Minturno e Cellole è sceso al centro della più antica provincia di Europa, cancellata dal Fascismo, per esattezza a Santa Maria Capua Vetere.
L’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro sabato 26 gennaio alle ore 17;00 in collaborazione con l’Azienda Dolceamaro Srl di Claudio e
Silvano Papa presso Il Castello
Pignatelli della Leonessa a Monteroduni (IS) organizza un importante
convegno “LE INSORGENZE NEL REGNO DI
NAPOLI IN TERRA DI LAVORO E IN MOLISE NEL 1799”
Interverranno il Sindaco di Monteroduni Dr. Custode Russo, Claudio Papa Amm. Azienda Dolceamaro Srl , Claudio Saltarelli Pres. Ass. Id. Alta Terra di Lavoro, Fernando Riccardi storico saggista e membro della Società Napoletana di Storia Patria e della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro e il Barone Giulio De Iorio Frisari
Nel convegno verrà presentato un importante testo che l’ Ass. Id. Alta
di Lavoro ha di recente ristampato, in copia anastatica, l’opera scritta da
Domenico Petromasi risalente al 1801, “Storia della spedizione del Cardinale
Ruffo”
E’ la prima volta che nel nostro paese si compie un’impresa del genere:
c’era già stata, infatti, in passato, qualche altra edizione della stessa
opera, ma mai una ristampa anastatica, riproducente il testo nella sua versione
originale.
Tale libro, che contiene un corposo ed assai circostanziato saggio
introduttivo a firma del suddetto storico Fernando
Riccardi, ricostruisce, passo dopo passo e in maniera dettagliata, la
straordinaria impresa che nel 1799 portò il cardinale calabrese Fabrizio Ruffo
a riconquistare il Regno di Napoli, invaso dai giacobini, con la sua “armata
reale e cristiana”, composta esclusivamente o quasi di volontari raccolti
strada facendo sotto l’emblema della Santa Croce.
La preziosa cronaca di Petromasi,
invece, restituisce la giusta proporzione a quegli accadimenti, che molto
interessarono anche il territorio del Molise
e della Terra di Lavoro senza mai
sconfinare nella partigianeria oppure distorcere gli eventi.
Considerata l’importanza dell’opera, che costituisce un “unicum” a livello nazionale, considerato che “Michele Arcangelo Pezza alias Fra’ Diavolo” è stato uno dei principali protagonisti di quel tumultuoso semestre anche in provincia di Isernia e considerato che il Molise anche in questa vicenda ha scritto una importante pagina di storia universale è importante che i Molisani si accostino ad una vicenda storica, quella del 1799, che ancora oggi resta assai poco conosciuta.