Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

ARGENTINO D’ARPINO LA PIETRA BORBONICA TORNA ALLA CASA DEL PADRE

Posted by on Mar 16, 2024

ARGENTINO D’ARPINO LA PIETRA BORBONICA TORNA ALLA CASA DEL PADRE

Argentino D’Arpino, uomo vero, napolitano e borbonico vero al cui cospetto dobbiamo tutti inchinarci, è tornato alla casa del Padre percorrendo i campi elisi partendo dalla sua Sora. Quanti “fintaiuoli” ci sono nel fantomatico mondo borbonico e quanti, a parole, affermano di servire la causa mentre invece se ne servono, cosa che non ha mai riguardato Argentino che ha speso una vita per perorare la causa napolitana con tanta passione ed energia cominciando tanti anni fa quando quasi nessuno conosceva la storia del Regno delle Due Sicilie. Argentino ha sempre concepito l’identitarietà non come una passione ma come una vera missione che lo ha portato a compiere una vera e propria impresa, quella di percorrere metro-metro il confine tra lo stato Papalino e quello Regnicolo partendo Terracina per terminare a Civitella del Tronto che è durato anni fino ad arrivare alla pubblicazione del testo “Testimoni di Pietra”. Presente quando abbiamo commemorato, in forma solenne, l’eccidio di Isola Liri del 1799, presente come ospite d’onore in molti nostri convegni e lo ricordo con grande affetto quando nella sua Sora abbiamo messo in scena lo spettacolo “Voci, Suoni e Canti dei Briganti in Terra di Lavoro”. Qualche anno fa fu abbattuto il cippo di confine ubicato sulla casilina tra Arce e Ceprano e dopo aver sollecitato il comune di Arce a rimetterlo a posto senza avere nessuna risposta, chiamo Argentino per chiedere come fare e dopo poche ore mi richiama dicendomi che di li a poco tutto sarebbe tornato a posto grazie al Sindaco di Ceprano. Un uomo di Pietra che la prima cosa che farà quando sarà davanti a Pietro, ne sono certo, è quello di chiedergli dove sono le Pietre con la bandiera del Regno scolpite perchè vuole sedersi li. Grazie per tutto Argentino e noi autenticamente napolitani cercheremo con tutte le nostre forze di innaffiare, concimare e far crescere il seme che hai sotterrato per far nascere l’albero pieno di Gigli.

Claudio Saltarelli

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IL CAMMINO DEI BRIGANTI NE PARLIAMO CON LORENZO BERARDINETTI

Posted by on Mag 22, 2023

IL CAMMINO DEI BRIGANTI NE PARLIAMO CON LORENZO BERARDINETTI

In pochi conoscevano l’esistenza di Sante Marie in abruzzo nonostante è un luogo dall’enorme storia scritta in secoli di vita per non dire millenni, se non altro per la sua ubicazione posta al centro della penisola italica quindi porta tra il Mediterraneo e l’Europa. La nostra ignoranza comincia a cadere quando si cominciano a studiare gli antichi confini tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio anche grazie alla volontà di Argentino D’Arpino che ha recuperato con una ricerca sul campo durata molto tempo, i cippi di confine tra Terracina e Civitella del Tronto e quando il Comandante Giovanni Salemi decide di voler recuperare, dandogli il giusto “onore delle armi”, la figura del Carlista Josè Borjes che partendo dalla Spagna voleva ridare a Francesco II di Borbone il Trono del Regno invaso e conquistato dalla “Canaglia Piemontese”. Il compianto Giovanni trovò una valida e solida sponda nel Sindaco di Sante Marie Lorenzo Berardinetti che intuendone l’opportunità, capì che recuperando e promuovendo una storia di dimensione universale vissuta nella sua comunità, poteva rilanciare il suo territorio anche dal punto di vista economico partendo dalla cultura e dalla storia. La lungimiranza di Lorenzo e l’amore che ha per la sua terra, lo ha portato a considerare la vicenda di Borjes come punto di partenza facendo nascere il Museo del Brigantaggio ma soprattutto permettendo la nascita de “il cammino dei Briganti” che è diventato un percorso che ospita migliaia di persone ogni anno. Dopo aver parlato del “Grande Cammino dei Briganti” e del “Cammino di Chiavone” martedi 23 maggio alle 21 Lorenzo Berardinetti insieme a Luciana Orlandini, ci farà conoscere “il cammino dei Briganti di Sante Marie” come di seguito riportiamo

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Il Sud prima dell’Unità

Posted by on Feb 27, 2022

Il Sud prima dell’Unità

Come risultò dalla Esposizione Internazionale di Parigi del 1856, le Due Sicilie erano lo Stato più industrializzato d’Italia ed il terzo in Europa, dopo Inghilterra e Francia. Dal censimento del 1861 si deduce che, al momento dell’Unità, le Due Sicilie impiegavano nell’industria ad una forza-lavoro pari al 51% di quella complessiva italiana (1). I settori principali erano: cantieristica navale, industria siderurgica, tessile, cartiera, estrattiva e chimica, conciaria, del corallo, vetraria, alimentare.

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SIAMO BRIGANTI DI PINO APRILE

Posted by on Dic 26, 2019

SIAMO BRIGANTI DI PINO APRILE

Al Sud c’erano i briganti; i piemontesi li eliminarono (grazie, nè?). È quello che avevo sempre creduto e mi era stato insegnato, ma quasi di sfuggita e malavoglia, pure a scuola, come non fosse il caso di rinnovare un’antica vergogna. E non mi dispiaceva: avevo visto le foto seppiate dei cadaveri di malandrini e delle loro donne, nudi come selvaggi (ma denudati dai civilizzatori); le teste mozzate da inviare a lombrosiani ricercatori di caratteri e fisionomia del perfetto delinquente (meridionale, ovvio, per natura). Nel film ci era toccata la parte del cattivo.

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“Le dogane di confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie”

Posted by on Mar 4, 2020

“Le dogane di confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie”

con il contributo di Argentino T. D’Arpino
Prefazione di Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro
Edizioni Kirke, Cerchio – Avezzano (AQ)
Pagg. 202, formato 15 X 21

Ne pubblico la copertina e il sunto, tratto dalla quarta di copertina.

Nella Prefazione, Carlo di Borbone ricorda come i medesimi autori nel 2000 avevano dato alle stampe “Testimoni di pietra, storia del confine tra Regno delle Due Sicilie e Stato Pontificio”, in cui sono censite le colonnette in pietra che segnavano il confine fra i due Stati.

Gli stessi ora pubblicano quest’altra originale ricerca, che susciterà non poco interesse negli studiosi di Storia, specialmente economica, nonché fra gli studiosi dei paesi di confine, fra cui erano Arce, Ceprano, Falvaterra, San Giovanni Incarico, ecc. ecc.

Ricordo che il territorio delle odierne province di Frosinone e Latina era diviso fra i due Stati preunitari.

segnalato da Ferdinando Corradini

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