Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

DUE PAROLE SULLE COSE DI SICILIA DI ORAZIO DE ATTELLIS MARCHESE DI  S. ANGELO

Posted by on Lug 29, 2024

DUE PAROLE SULLE COSE DI SICILIA DI ORAZIO DE ATTELLIS MARCHESE DI  S. ANGELO

Si è molto e con ragione gridato contro la capitolazione del cutter Racer. Ma perchè fu fatta? Dovea o né potea o né il gen, Florestano, Pepe, sottoscriverla? Vediamolo. Le di lui giustificazioni mi smentiranno? Tanto meglio per l’onor patrio, Con decreto dei o luglio ultimo il re creò in Napoli una Giunta provvisoria. Egli promise di consultarla in tutti gli atti del governo, e di pubblicarli di accordo con lei. I ministri ch’ella avesse voce semplicemente consultiva. Ma interprete della nazione la Giunta sostenne che consultar tutto con lei e nulla pubblicare senza il di lei accordo, abbracciava la de liberazione e la esecuzione. Non prima de 19 agosto S. A. R. sciolse il dubbio prescrivendo di dover i ministri deliberar con la Giunta delle cose gravi, prima che queste fosser presentate alla sua risoluzione ().

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Commemorazione a Scurcola Marsicana, 18 gennaio 2020

Posted by on Gen 17, 2020

Commemorazione a Scurcola Marsicana, 18 gennaio 2020

E’ volontà dell’ Amministrazione di Scurcola Marsicana porre al centro dell’attenzione, dopo la partecipata esperienza avuta lo scorso anno,  i fatti storici che hanno coinvolto la propria comunità nel lontano 22 e 23 gennaio 1861. A tal fine è stato organizzato un incontro pubblico: 

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STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI (VIII)

Posted by on Set 7, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI (VIII)

NAPOLEONE III può riconoscere il Regno d’Italia? (Pubblicato il 18 giugno 1861)

Domenica, 16 di giugno, anniversario dell’elezione di Pio IX, dovea pubblicarsi dal Moniteur di Parigi l’atto di riconoscimento per parte di Luigi Napoleone del nuovo regno d’Italia colle Romagne, le Marche, l’Umbria, e Roma capitale. In Torino si aspettava l’arrivo del conte Vimercati, latore di questo documento, e un telegramma che lo manifestasse all’Europa. Non sappiamo se il Vimercati sia giunto, né se il Bonaparte abbia riconosciuto il regno d’Italia. Il telegrafo finora ha conservato il silenzio su questo punto.

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