Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

“NINA” novità editoriale di Luisa Matera

Posted by on Mag 16, 2017

“NINA” novità editoriale di Luisa Matera

Quella che ho raccontato è la storia di Nina, una giovane donna siciliana. Sfuggita ad un tentativo di violenza da parte dei bersaglieri, grazie all’aiuto del fidanzato, soldato borbonico. La sua casa viene data alle fiamme e la giovane, con la madre e le sorelle, sono ospiti presso dei contadini che sono accorsi, in loro aiuto. Alla giovane, dopo continue domande, viene comunicato che il fidanzato, Lorenzo, è stato arrestato e condotto presso le carceri di Fenestrelle.

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FAMIGLIA MARZANO DI SESSA A MONTELEONE

Posted by on Ott 4, 2022

FAMIGLIA MARZANO DI SESSA A MONTELEONE

La Famiglia Marzano del Ducato di Sessa è stata una delle famiglie più importanti e potenti del Medioevo fino alle porte del Rinascimento non solo del Regno di Napoli ma della penisola italica che per l’epoca voleva significare del mondo. Dopo la morte di Marino Marzano la famiglia fu esiliata a Monteleone, oggi Vibo Valentia, e grazie a Luisa Matera abbiamo visitato in esterna il Palazzo Marzano e di seguito pubblico qualche foto scattata.

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Monteleone, ora Vibo Valentia, giacobina

Posted by on Mag 29, 2021

Monteleone, ora Vibo Valentia, giacobina

A Monteleone, oggi Vibo Valentia, dichiaratamente Giacobina, una parte dei componenti del partito detto ‘’francese’’, che aveva innalzato l’albero della libertà appartenevano alla schiera di famiglie nobili e borghesi che da tempo sostenevano i diritti del comune contro il feudatario del luogo, il Principe Pignatelli. Ma a volte le famiglie non erano concordi nell’atteggiamento politico.

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1799 a Tropea con i Sanfedisti del Card. Ruffo

Posted by on Apr 6, 2021

1799 a Tropea con i Sanfedisti del Card. Ruffo

Abbiamo girato tanto la Calabria per far conoscere da un’angolazione diversa l’epopea della riconquista del Regno di Napoli dal parte dell’esercito Reale e Cristiana guidato dal Card. Rosso Fabbrizio Ruffo. Nonostante il 98 per cento del popolo calabrese s’è riempito di gloria per aver scritto una pagina di storia unica e irripetibile l’italia, come la regione calabria, considera l’impresa dei Sanfedisti un’onta che bisogna a tutti i costi cancellare mentre bisogna glorificare, onorare e ringraziare l’esercito invasore francese e giacobino. Non c’è da meravigliarsi perchè nel bel paese va di moda onorare chi porta morte e distruzione da cui non si sottraggono gli eventi del triennio 1796-99, una impostazione storico culturale riscontrata anche in quel di Tropea dove s’è tenuto un convegno sul 1799 grazie all’impegno di Luisa Matera che lo ha organizzato dopo quello di Vibo Valentia.

Abbiamo comunque apprezzato l’equilibrio di Manuel Zinnà che pur non essendo un simpatizzante dei sanfedisti ha apprezzato il testo di D. Petromasi che è stato presentato tessendo lodi a Fernando Riccardi che ha curato il saggio intriduttivo, da contraltare a questo equilibrio abbiamo ascoltato la solita tesi negativa e funesta che la vulgata dominante da sempre accompagna il Card. Ruffo e i Sanfedisti ma questa volta c’è una novità perchè il trasformismo che da 200 anni inquina la nostra piccola, misera e patetica classe dirigente ha coniato un’altra definizione quale “marxismo liberale” che onestamente mi lascia senza parole.

Una cosa importante c’è da rilevare e che qualcuno ha apprezzato i nostri interventi per onesta e coraggio perche non pensavano che avessimo tanti km, venivamo da Cassino, per mettere in discussione i valori della rivoluzione francese che sono gli elementi fondanti della stato italiano, della repubblica italiana e della società italiana. Qualcuno però ancora mi deve ancora spiegare perchè nella triade dei valori dei rivoluzionari è sparito la parola fratellanza, di seguito i video degli interventi degli interventi chi ci ha ospitato.

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MASSIMO FELICE ABBATE NOTAIO ARTISTA DI STRADA

Posted by on Nov 11, 2019

MASSIMO FELICE ABBATE NOTAIO ARTISTA DI STRADA

Se vuoi vedere, ascoltare, assistere o stupirti di fatti, di situazioni uniche e inedite non devi far altro che andare a Napoli perché non credo che, andando in giro per il mondo, puoi trovare un Notaio che è anche un artista di strada.

Parlo del carissimo amico, identitario, insorgente e brigante Massimo Felice Abbate che per lavoro fa il Notaio ma per passione è anche artista di strada oltre che grande cultore e studioso della napoletanità. Lo abbiamo ammirato nella recitazione de L’Infinito di Leopardi in napoletano, è stato anche consulente linguistico della scrittrice Luisa Matera, è impegnato stando in prima linea nel difendere non soltanto la sua storia napolitana ma anche la sua terra, insomma è una fonte inesauribile di energia e di volontà che ha portato il Mattino di Napoli a interessarsi di lui come di seguito potete notare.

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