Luigi De Filippo in Cani e gatti, una pièce di sorprendente attualità
Il Teatro Parioli Peppino De Filippo di Roma ha aperto la stagione 2012/2013 con Cani e gatti (marito e moglie) di Eduardo Scarpetta, una delle più divertenti commedie del grande Scarpetta, attore teatrale e commediografo dalla copiosa produzione. Il testo, scritto nel 1901 ed assente dalle scene dagli anni Ottanta (perché tale oblìo?), interpretato da Luigi De Filippo, dopo essere stato rappresentato, nel 1970, al Teatro Eliseo, nell’adattamento di Eduardo De Filippo, con interpreti lo stesso De Filippo, il figlio Luca e Pupella Maggio, è un tributo all’autore di Miseria e nobiltà (1888), che ebbe ben tre trasposizioni cinematografiche (quella del 1954 fu memorabile con Antonio de Curtis, alias Totò), senza dubbio uno dei lavori più validi, se non un capolavoro, della scena napoletana; autore che riscosse un grande successo con Don Felice Sciosciammocca, maschera moderna ideata per lui da Antonio Petito.
Un sonetto del dott. Pietro Guarini da Piperno venne incluso nella ricca edizione de Le cinque piaghe di Christo, tragedia sacra dell’arciprete di Canepina Bernardino De Angelis, stampata in Ronciglione nel 1657. Di Piperno era anche lo storico e poeta Pietro Paolo Benvenuti, vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo: di lui si conserva un sonetto nell’edizione a stampa della commedia Il dispettoso marito di Vergilio Verucci (1612).
Giù il cappello! Con Geonoveffa ci troviamo davanti al re della canzone umoristica napoletana: sua altezza il maestro Gigi Pisano! Questi è senza dubbio il re indiscusso in questo genere canzonettistico anche se i concorrenti a tale titolo sono mostri sacri dai nomi prestigiosi: F. Russo, Cinquegrana, Capurro, Califano, Nicolardi, Gill, E. A. Mario, Totò… tutti, come si vede, autori di primissimo ordine.
Il mondo intero conosce bene le grandi ricchezze artistiche e culturali che Napoli le ha donato anche negli anni che hanno preceduto laPrima Guerra Mondiale incorniciate nel famoso periodo chiamato comunemente “Belle Epoche” ben divulgato dai film con Totò protagonista e molto bene narrato dal Teatro di Eduardo Scarpetta dove i protagonisti diventano delle figure che anticipano la dittatura del pensiero unico e del politicamente corretto che i napoletani hanno ribattezzato con gli aggettivi “mezacazetta” o “pezzente arricchitto”. In quel periodo è emerso, altresì, il vero vestito di una “particolare borghesia” cucito con l’ipocrisia, con il conformismo e con il perbenismo che sotto la bandiera della falsa libertà nasconde la sua vera natura fondata sull’arrivismo, sull’avidità e sulla mancanza di qualsiasi scrupolo pur di raggiungere i propri scopi. Napoli ha visto e subito gli eventi e le caratteristiche sopra indicate e non è bastato creare arte e cultura per limitare i gravi danni ricevuti. Dopo aver appreso cosa è accaduto con il Risanamento grazie all’amico Enrico Fagnano venerdi 9 dicembre 2022 alle 21 scopriremo altre grosse novità che sorprenderanno ancora gli spettatori interessati e questo sempre grazie all’amico Enrico, clicca di seguito per vedere la trasmissione
Già 2022 … sono trascorsi ben 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Potevo non partecipare a questa celebrazione? … ovviamente in chiave “Lazzaro Napoletano”.