Gela. Abbiamo avuto occasione di mettere in evidenza parte delle eccellenze, che in tutti i campi produttivi, il Regno delle due Sicilie vantava emergendo e, progressivamente, migliorando la sua posizione economica e sociale, ma mai abbiamo riscontrato che i moti rivoluzionari del 1848, fossero una rivolta solo contro i Borboni.
Caro Direttore, mi fa tanto piacere commentare il tuo “pezzo” sulle statue “savoiarde” e mi fa ancora più piacere vistoRapsodia siciliana, Centocinquant’anni di storia di Sicilia, il lavoro drammatico in due tempi, con il supporto delle musiche, dei canti, degli inni, delle nenie, delle lamentele, delle ballate del nostro popolo che ha visto e pagato sulla propria pelle le nefandezze della “Conquista del Sud”, come ha magistralmente definito quel grande meridionalista che fu Carlo Alianello, autore de “L’Alfiere”, “L’Eredità della Priora” e successivamente de “L’Inghippo”.
Sono pochi gli Italiani che sanno che Adua è una città dell’Etiopia. Ancor meno sanno che oltre un secolo fa vi si svolse una sanguinosa battaglia tra le truppe italiane e quelle etiopi. Quasi nessuno è a conoscenza che tale battaglia, combattuta così lontano dal territorio nazionale, costituì un evento decisivo per la storia d’Italia.
Caro Claudio, ho appena finito di vedere tutto lo spettacolo, senza nemmeno perdermi un frame: veramente bello e coinvolgente, complimenti! La cosa che più e favorevolmente mi ha colpito è il “passo lungo” della narrazione: dal 1799 al 1915 e dintorni, insomma. Ed è giusto che sia così, è quello che – spesso vox clamantis in deserto – vado sostenendo da sempre: non si può comprendere a fondo la ribellione contadina meridionale se non la si contestualizza in un arco temporale più vasto. Cosa che voi avete fatto egregiamente, senza retorica, con molta freschezza narrativa unita alla intensa compartecipazione emotiva. Il monologo di Fra Diavolo, quello sulla grassazione di Cosimo Giordano, quello di Domenico Fuoco, la manutengola che porta i viveri al marito alla macchia, il riferimento alla repressione “nordista” di Bava Beccaris e le vessazioni delle migliaia di nostri conterranei nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, sono tutti degli autentici gioielli narrativi. In un periodo in cui impazza su Netflix una narrazione farlocca sui “briganti” (e sulla quale mi sono già espresso pubblicamente sui social, cogliendone qualche aspetto positivo, ma anche quelli (maggiori) negativi, non è davvero poco! Complimenti a tutti! Complimenti, in particolare, al bravissimo attore dei monologhi che ho citato prima. Complimenti, ancor più in particolare, a te che, da quanto ho intravisto, sei stato l’artefice di tutto. E, soprattutto, grazie a te per avermene consentito la visione. Un caro saluto e ancora grazie,
Tutto scritto, tutto documentato: Garibaldi sbarcò in Sicilia protetto dalla flotta inglese, grazie ai buoni offici dei massoni della Loggia londinese, che volevano distruggere un paese cattolico.